Quanto costano le mele in Abruzzo? Il dopo Ottaviano Del Turco.
Regionali d'Abruzzo - La casta degli elettori
Viviamo in una democrazia, ...per ora. Ci viviamo ancora, anche se viene spesso la tentazione di non crederci. E' importante mettere le sue regole al centro, perchè sono le regole che abbiamo costruito in millenni di sanguinosi soprusi, secoli di sopraffazioni, dove la prevaricazione era la normalità e il reato d'opinione era punibile con la morte. Una morte senza processo, inflitta per capriccio. Madri uccise dinnanzi ai figli con gli occhi sbarrati dal terrore. Padri, nonni appesi a una corda o trascinati per chilometri da cavalli imbizzarriti. Supplizi, torture, inquisizioni, ferri acuminati usati per sodomizzare incauti chiacchieroni e indurli a confessare, prima di essere comunque bruciati vivi.
Centinai di generazioni hanno dato la vita per conquistare un insieme di garanzie che oggi ci permettono di evitare la loro stessa fine. Queste regole si chiamano separazione tra i poteri, diritti civili, diritti di cittadinanza... In una parola: democrazia. Ecco perchè è importante difenderla. Se non lo avete ancora fatto, guardatevi questo video - uno dei miei primissimi - dove la storia della democrazia viene ripercorsa in maniera scorrevole e semplice.
Eppure, anche se siamo convinti di essere all'apice dell'evoluzione, basta aprire un libro di storia per rendersi conto che non siamo che in un punto imprecisato lungo la strada della civilizzazione. Tanto è stato fatto, ma ancora di più resta da fare. Ecco perchè siamo qui.
Ed ecco perchè io sono a Pescara. In questo mese l'Abruzzo è chiamato a risorgere dalle sue stesse ceneri. Dopo l'arresto di Ottaviano Del Turco è venuto allo scoperto un sistema di corruzione pari e forse anche peggiore di quelli in auge nel corso della prima repubblica. Negli ospedali si muore più che negli stati uniti d'america, dove abita una popolazione superiore di cinque volte alla nostra, ma gli amministratori e gli uomini d'affari non possono farci niente. Sono troppo impegnati a scambiarsi sacchetti di mele. "Se vai a Palermo, non rubare le banane!", diceva Benigni in Johnny Stecchino. Ma io vi dico: "se andate in Abruzzo, non girate con sacchetti di mele!": potreste finire dentro. In Abruzzo le mele costano care, un sacchetto può arrivare anche a 5 o 6 milioni di euro. Da quando sono arrivato - ci credete? - mi sono guardato bene dal chiederle nei ristoranti.
Alla fine di novembre gli abruzzesi sono chiamati a eleggere il nuovo presidente della regione. Per settimane c'è stata una sola certezza: Carlo Costantini, candidato di Italia Dei Valori. Sul suo nominativo nessuna incertezza. Dall'altra parte, il PDL ha bisticciato fino all'ultimo prima di scegliere Gianni Chiodi, rubacchiando qua e là anche tra le file dell'UDC, cui ha sottratto il consigliere comunale di Pescara Carlo Masci. Casini ci è rimasto male, porello!
Dopo vari accordi e diversi sacchetti di mele, passati di mano da far invidia a Biancaneve, anche Chiodi - ex sindaco di Teramo, sua roccaforte - si è finalmente presentato come il candidato ad personam di Silvio Berlusconi. Il nostro monarca assoluto lo ha fatto chiamare a Roma, e dopo averlo fatto attendere per una giornata intera gli ha sussurrato all'orecchio: "Io ho scelto te". Chiodi, per sua stessa ammissione, si è liquefatto all'istante. In quel momento deve avere rimpianto di non avere il seno della Carfagna, perchè la sua sudditanza è tale - ha dichiarato che lo avrebbe aspettato in piedi anche per giorni - che di sicuro avrebbe potuto considerare anche il favore sessuale come un grande onore.
Dal canto suo, il centrosinistra ha inscenato la solita telenovela per i giornalisti: accordo sì, accordo no, accordo in forse... Poi, stanotte, conclusione della prima serie con finale a sopresa - si fa per dire -. Tutti insieme alle regionali: IDV e PD. E anche l'UDC, essendosi Pier Ferdinando molto offeso per l'alto tradimento di Masci. Ma sia ben chiaro, insiste Di Pietro: innanzittto Costantini For President, e poi nessun condannato nelle liste. Mi sembra giusto.
La partita quindi si gioca tra Costantini e Chiodi. Carlo ha aperto un blog, quasi tutti i giorni c'è un video nuovo. Gianni no: a cosa gli serve un blog, quando può contare sulle televisioni di partito, Rai e Mediaset? A mettergli i bastoni tra le ruote potrebbe tuttavia pensarci l'Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni: si vede che anche loro hanno iniziato a informarsi su internet, perchè hanno capito che in Italia c'è un evidente squilibrio nell'informazione, in special modo nei TG nazionali. Ecco il rapporto sul monitoraggio televisivo dove tra l'altro, se volete divertirvi, scoprirete che Emilio Fede, lo scorso maggio, ha dedicato al governo un tempo di antenna - tempo di antenna = tempo di notizia + tempo di parola, dove il tempo di notizia è il tempo impiegato da un giornalista per illustrare un evento relativo a un certo soggetto politico, e il tempo di parola è il tempo in cui è lo stesso soggetto a parlare - pari al 75,28%, contro lo 0,74% dedicato all'Italia Dei Valori, e solo nove secondi (9!!!) ai Radicali.
Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Byoblu ruba ai più raccontati per dare ai più ignorati, quindi in questo mese mi metterò sovente alle calcagna di Carlo Costantini e cercherò di indagare sul campo. Preparatevi, abruzzesi, perchè sarà un mese ricco di informazioni, servizi, approfondimenti, notizie fresche fresche di stagione nate On The Road, e chissà che non ci sia anche qualche sorpresa...
Non di solo Obama - Mc Cain vive il mondo. Oggi parte la Costantini - Chiodi.
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Democrazia for dummies | L'uomo interconnesso |
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