le intuizioni ovvie di claudio messora

mercoledì 30 luglio 2008

Il terzo mondo ci doppierà entro il 2050

La Spagna ci ha superato, la Grecia ci tallona ormai da vicino e gli analisti prevedono che il terzo mondo ci doppierà entro il 2050. Fate un investimento sul futuro: andate dagli scafisti e chiedetegli di assumervi come apprendisti. L'unico lavoro che renderà sarà l'organizzazione di tradotte di padri di famiglia dalla Puglia all'Albania, da Pantelleria a Tunisi... Sui LastMinute ci si accapiglierà per gli ultimi posti sulle zattere.


Per averne la prova facciamo un semplice raffronto.

Negli ultimi due mesi e mezzo in Italia ci siamo occupati dei processi di Berlusconi. La Camera e il Senato sono state occupate da un gruppo di golpisti che hanno preso in ostaggio un organo istituzionale, la magistratura, minacciando di farlo fuori se non avessimo consegnato il riscatto nel luogo e nell'ora convenuta: il Lodo Alfano.
Una volta messo al sicuro il bottino, il Governo si è messo al lavoro sulle priorità. Non quelle del paese, le sue. In primis, la schedatura di massa: un altro ricatto. Dateci le vostre impronte, o marchiamo a fuoco i bambini rom. Una volta azionata la leva del sentimentalismo popolare, gli italiani di buon cuore hanno subito consegnato i polpastrelli senza fare storie. Obiettivo non dichiarato: microchip sottocutaneo. Nel frattempo, il Trattato di Lisbona veniva approvato di soppiatto, il 23 luglio 2008, senza farne menzione alcuna dai mezzi di disinformazione afferenti a Propaganda Due.
Nel frattempo, con lo stesso stile da Shock Economy con il quale si è creata l'emergenza rifiuti, così da poter costruire gli inceneritori di salute, durante la campagna elettorale è stata creata l'emergenza sicurezza.
Il numero di omicidi nel nostro paese è diminuito, ma la gente è convinta di avere bisogno di protezione.
Così pochi trovano strano che dal quattro agosto a Milano gireranno per le strade 400 soldati, arrivati dalla conversione del disegno di legge A.S. n. 692-B, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, avvenuta anch'essa il 23 luglio - il numero 23 comincia a suonare un po' sinistro -. Una parte di questi supereroi sarà armata di pistola e potrà fermare e perquisire chiunque non gli vada a genio, mettendo a soqquadro anche la sua automobile per poi scaricarlo in questura. Un'altra parte sarà posta a protezione di obiettivi sensibili, come per esempio le ambasciate, e gireranno armati di mitra. Del resto, la correlazione con le misure urgenti è del tutto evidente: a Milano sono anni che salta un'ambasciata al giorno per atti di terrorismo, mentre orde di musulmani inferociti e armati di corano minacciano di raccogliersi in preghiera se non gli sarà dato un luogo di culto adeguato. Anch'esso presidiato da militari armati di mitra.
Ma forse a tutta questo c'è uno scopo non dichiarato. Forse, con l'esercito già dispiegato nelle città, sarà più facile gestire la vera crisi. Quella degli italiani in fila per il pane, che assaltano le banche nel tentativo di riprendersi i risparmi.

Nel frattempo, il primo di agosto la Spagna approverà il Piano di Risparmio Energetico con il quale prevede di mettere in circolazione un milione di auto elettriche entro il 2014. "Le automobili elettriche sono il futuro e il motore della nuova rivoluzione industriale", sono le parole del Ministro dell'Industria, del Turismo e del Commercio Miguel Sebastian, che tra il 2008 e il 2011 farà risparmiare alla Spagna tra i 43 e i 47 milioni di barili di petrolio.

Questa è la differenza tra un Governo che lavora e un manipolo di malavitosi che si sono impadroniti delle istituzioni.

Prima o poi, dovrà emergere una nuova classe dirigente.
Prepariamogli la strada.

video allegati

Sen.Rossi sui rifiutiPerry SilvioIl Discepolo 1816
E adesso schedateci tutti


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sabato 26 luglio 2008

Il chip RFID? Lo invocheremo a gran voce!

E' il 14 luglio 2008. I milanesi serrano le file. Ma non è per chiedere di sfollare l'ennesimo campo nomadi, no. Stranamente è per farvi muro intorno. Dicono che se Maroni vuole prendere le impronte digitali ai bambini rom, allora deve cominciare prima di tutto da loro, dagli italiani!


Da Strasburgo, gli europarlamentari tuonano: nessuna politica discriminatoria nei confronti di un'etnia. Certo, perchè il Trattato di Lisbona, che l'Italia ha ratificato di soppiatto mercoledì scorso, all'Articolo II-81 recita: "
1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale.
2. Nell'ambito d’applicazione della Costituzione e fatte salve disposizioni specifiche in essa contenute, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.
".

Possibile che i nostri politici dilettanti non lo sapessero? improbabile. E' molto più realistico che stessero cercando un modo per far passare la schedatura integrale e volontaria di tutti i cittadini. Posto di fronte alla scelta tra avallare la discriminazione etnica oppure ergersi a difensore dei deboli, il popolo non ha esitato. Al grido di "e adesso schedateci tutti!" si è messo ordinatamente in fila dietro al pifferaio magico. Che cosa commovente! Del resto, se è il popolo a volerlo.. chi è il Governo per opporsi al volere della piazza? Che schedatura sia, dunque, per tutti! Nel 2010.

La cosa divertente è che penseremo sia stata una nostra scelta.

Presto arriverà il chip RFID sottopelle e, statene pur certi, troveranno il modo di farcelo invocare a gran voce.


Nel frattempo, mi scrive Michele Di Mauro del Progetto Nazionale Prometeo Campano, che martedì 29 luglio organizza un evento in piazza Dante, a Napoli, alle nove.
Di seguito il testo dell'appello e i volantini da stampare.





Identifichiamoci!
Martedì, 29 luglio 2008. Napoli. Piazza Dante. Ore 9.00

Siamo proprio sicuri che l'emergenza sia prenderci le impronte? Identifichiamoci! Guardiamoci in faccia l'un l'altro e scopriamo cosa ci rende uguali e cosa ci rende
diversi. Soprattutto, diamoci da fare affinché ciò che ci rende diversi sia una ricchezza, e non un motivo di paura e divisione. Ci vuole solo il coraggio di mettere per un istante in dubbio il fatto che si possa esser delinquenti solo perché appartenenti ad un'etnia. In fondo anche noi italiani non avevamo una buona nomea quando, nel secondo dopoguerra, emigravamo in massa negli Stati Uniti!

I media asserviti ai partiti politici si sono adoperati con tutte le loro forze per farci credere che l'emergenza sicurezza nel nostro Paese sia causata dagli uomini e dalle donne che fuggono da paesi disastrati in cerca
di una speranza di vita in Italia, una nazione che ha sempre avuto, fra i suoi valori, quelli dell'accoglienza e dell'apertura alla diversità, specialmente nel Mezzogiorno.

Abbiamo organizzato questo evento perché siamo convinti che i veri delinquenti nel nostro Paese siano coloro i quali non garantiscono la sicurezza sui luoghi di lavoro; coloro i quali spolpano le aziende e
mandano per strada le famiglie dei lavoratori, cavandosela con leggi ad personam, prescrizioni, depenalizzazioni e liquidazioni milionarie. I veri nemici della nostra sicurezza sono quei politici disposti a sfasciare l'intera macchina della Giustizia per garantirsi l'impunità perpetua. Quegli impresari che costruiscono inceneritori, che sversano rifiuti tossici nelle nostre campagne. Le impronte bisogna cominciare a prenderle ai delinquenti miliardari delle istituzioni e della borsa!
Non ci stiamo a sottomettere la nostra intelligenza, la nostra dignità e quella di chi vive in una situazione di disagio, a provvedimenti razziali, quali prendere le impronte ai bambini Rom e l'aggravante razziale, ovvero una pena maggiore per i crimini commessi dagli stranieri. Simili azioni non differiscono, concettualmente, dall'uso di tatuare il numero di matricola agli ebrei nella Germania nazista. Noi cittadini abbiamo deciso da noi stessi di non aspettare il 2010, come previsto
dal governo, e di identificarci oggi, per dare l'esempio. Ci identifichiamo guardandoci negli occhi, ascoltandoci reciprocamente, conoscendoci e rispettandoci.
È insieme agli altri, non contro gli altri, che vogliamo costruire legalità e percezione della sicurezza!

Ecco alcuni dati sull'azione di governo in materia di sicurezza pubblica:

Processi bloccati: ottenuta l'impunità per le alte cariche dello stato, il governo ha previsto che la norma bloccherà alcuni processi per reati commessi prima del giugno 2006, i quali potranno essere rinviati di un anno e sei mesi.

Tagli di fondi: 1 miliardo di euro in meno per il Ministero della Difesa, 700 milioni in meno per l'Interno e 60 milioni in meno per la Giustizia. Vale a dire che saranno messi in crisi i commissariati e le volanti, senza carburanti e manutenzione. L'organico delle forze dell'ordine, già deficiente di 9000
uomini, verrà decurtato di altre 7000 unità, per un deficit totale di 15000 uomini. Tagli sono stati effettuati anche per la manutenzione delle carceri.

Riduzione di un terzo della pena: per i reati con pene previste sotto i sette anni e mezzo (stupri, rapine, spaccio di droga ecc.) è prevista la possibilità di patteggiare fino ad un terzo della pena, anche se il processo è già cominciato. Ciò vale una riduzione a cinque anni, che per i reati beneficiari
dell'indulto scende a due anni, con i quali si è affidati ai servizi sociali. Il giudice in questo modo non formulerà neanche le motivazioni del verdetto di colpevolezza.

Allegati
Opuscolo Identifichiamoci

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giovedì 24 luglio 2008

Sen. Rossi: gli inceneritori 3° business dopo edilizia e droga!

Continua l'intervista al Senatore Rossi. Oggi ci parla di Shock Economy e di una sua applicazione esemplare: il caso dei rifiuti della Campania.


Il mio primo contatto con Napoli comincia da un esito dell'Assise di Bagnoli a verificare le condizioni della Colmata di Bagnoli. Dopo la caduta del Governo - non credo che sarà quello Berlusconi ad affrontarlo - mi rimane ancora di sapere dove son finiti i 40 milioni che dovevano servire per risanare dal punto di vista ambientale la situazione.
Ma già sul tema dei rifiuti emergono questioni incredibili. Sembra di parlare di un altro paese, non dell'Italia, o di quello che noi vorremmo fosse l'Italia. Noi abbiamo una situazione di drammatizzazione del problema di Napoli. Non dappertutto c'era la spazzatura che arrivava al secondo piano, ma in alcune zone. Non dappertutto c'erano idee di costruire inceneritori, di usare discariche, guardacaso in aree soggette alla gestione della malavita organizzata.
Io credo di poter dare un giudizio dopo questa esperienza, e cioè che Napoli è stata usata per creare lo shock della spazzatura. Se ora parli con un cittadino e dici "ma gli inceneritori ci tolgono salute, ci tolgono risorse", la risposta è "..e chè facciamo: ce li mangiamo?". Si è riusciti a determinare un clima in base al quale non si ragiona più di benefici, di cosa costa, se è utile, se non è utile, perchè altre città, altri paesi non li fanno... Berlusconi forse ha insegnato molto delle tecniche di comunicazione: qui si riescono a mettere in piedi degli psicodrammi - come quello dell'energia atomica ma ne parleremo in un'altra occasione. I rifiuti sono questo. Sono uno psicodramma messo in piedi per uscire dalla legalità. Commissari nominati da Prodi o commissari nominati da Berlusconi prima o dopo tutti hanno bisogno di andare fuori dalla legalità, perchè altrimenti non si accontenta chi va accontentato a Napoli, dall'Impregilo ai gruppi della camorra.

In parlamento noi non abbiamo solo protestato. Abbiamo proposto un ordine del giorno, che riguardava la situazione dei rifiuti, e che era basato su studi precedentemente sviluppati, su documentazioni consegnate al sindaco di Napoli e al presidente della regione, che ovviamente hanno fatto finta di non disporne. Era documentazione che veniva da uno studio realizzato in un comune dove c'è la Lega Nord, quindi non è che abbiamo fatto battaglie di parte. Il Governo ci chiese di dividere l'ordine del giorno: andava bene la parte che fotografava la situazione, ma non andava bene la parte dispositiva. Chiese il ritiro della seconda parte. Non ho accettato questa richiesta. E' andata ai voti. La prima parte fu approvata da tutti, la seconda dal centro destra più alcuni del centro sinistra. E cosa ha fatto il Governo? Niente. L'ha messa in un cassetto. Quindi, alla faccia della democrazia, si approva una cosa e poi si fa finta di non averla nemmeno discussa. Nessuno prese in mano quello che era un programma ben preciso su quali discariche andavano attivate, su quali inceneritori fare in modo provvisorio. Nei riufiuti si può fare a meno degli inceneritori. Tremila persone che lavorano, che lavorano davvero nella raccolta differenziata dei rifiuti - non nelle cooperative della cosiddetta sinistra, nelle quali si pagavano gli stipendi per non lavorare e in cambio di questo la sinistra ha lasciato fare tutto quello che voleva a Bassolino e alla sua combriccola in Campania -, a fronte dei tremila posti di lavoro insomma rispetto a 30 posti che garantisce un inceneritore, si vogliono premiare i trenta posti nell'inceneritore perchè lì c'è una grande concentrazione di ricchezze e di profitto.
Dopo le speculazioni edilizie e il traffico di droga gli inceneritori sono il terzo grande business. In poco tempo si pagano i costi dell'impianto, poi sono tutti profitti. E in più si prendono i famosi contributi del CIP6, quei miliardi che noi paghiamo con la bolletta dell'Enel.

Hanno avuto bisogno di drammatizzare Napoli per poter fare in modo che si decidesse in spregio alla consultazione dei cittadini. E ci sono accordi, documenti a livello europeo che impongono l'informazione e la consultazione dei cittadini. Si è potuto bypassare il principio di democrazia, di sovranità popolare, del potere che appartiene al popolo... in che modo? Determinando un emergenza. Consiglierei agli amici la lettura del libro Shock Economy. Siamo dentro alla teoria della Shock Economy. Devi creare le condizioni per cui dopo ai cittadini puoi fargli quello che vuoi.

Questo è stato fatto con i rifiuti di Napoli.


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mercoledì 23 luglio 2008

Una sedia elettrica per bambini

Un uomo su una sedia elettrica. Il boia arma il generatore, da il contatto. Il condannato trasale, inizia un orrendo supplizio che tra disperate convulsioni, raccapriccianti gorgoglii e fumo intriso di carne bruciata mostra un'atroce agonia. Infine sopraggiunge la morte.
Il tutto accompagnato da risate, padri che incitano i loro piccoli a guardare, bambini che spalancano la bocca, piacevolmente rapiti..
No, non è l'ultima moda texana in fatto di esecuzioni capitali: è un'attrazione da luna park.



Per la precisione, si trova all'Idroscalo di Milano, ed è arrivata fresca fresca da Las Vegas, dove la Distortions la produce per soli cinquemila euro.
Considerato che ne rende milleseicento al mese, si ripaga in fretta.

Visto il successo, altre aziende sono già al lavoro per realizzare analoghe simulazioni. C'è quella dell'Iracheno che sgozza l'ostaggio americano, con copiosi spruzzi di sangue. Poi c'è il bambino che salta sulla mina e un arto finisce addosso agli spettatori (che lo possono comprare per aggiuntivi 5€). Divertentissimo il palestinese imbottito di tritolo che si fa esplodere, anche se non raggiunge la spettacolarità dell'italiano che da fuoco alla baracca ROM bruciando vivi quattro bambini. C'è grande attesa per quella che si annuncia la più strepitosa di tutte: un senatore intento a votare il Lodo Alfano. L'unico spettacolo vietato ai minori, data la sua intollerabile oscenità.

Quando ero piccolo, all'ora della nanna mia madre mi raccontava la favola di Cappuccetto Rosso. Oggi gli psicologi pensano che sia inadatta per un bambino. Il lupo che mangia la nonna, dicono, è troppo violento.
Vuoi mettere far trovare sotto l'albero un bel condannato a morte che frigge alla pressione di un pulsante?

C'era un tempo in cui orde di popoli imperversavano per l'Europa. La chiesa li ha definiti barbari perchè alcuni di loro, come i Vichinghi, avevano solo una tradizione orale, quindi non potevano essere civili. E soprattutto copulavano senza apparenti freni inibitori. Seccante!

Si moriva, certo. Spesso per un nonnulla. La morte attraversava la vita di tutti i giorni come un'inalienabile realtà. Se ne aveva paura.

Tuttavia quello che si teme, si rispetta. Oggi invece la morte è stata spettacolarizzata. La lobotomia cerebrale mediatica ha cancellato ogni residuo di legame con la realtà. Tutti siamo in grado di aprire una scatoletta, ma quasi nessuno avrebbe il coraggio di tirare il collo a una gallina. Ci emozioniamo guardando un'avventura ambientata su in isola selvaggia, e non ci accorgiamo che nel frattempo il nostro corpo langue come un involucro floscio sul divano di casa. Siamo spettatori di una vita immaginaria.

Per questo non abbiamo più rispetto per la tragedia della morte.

Spegnete il telecomando.
Anzi.. spegnete anche il computer.




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sabato 19 luglio 2008

Il Senatore Rossi sgancia la bomba: la politica è addomesticata!

Il Senatore Fernando Rossi, XV Legislatura, dopo 40 anni di casta ha deciso che non ne poteva più, e ha fondato un nuovo movimento che si propone di mettere finalmente al centro la cosa più ovvia, più banale ma paradossalmente meno considerata al mondo: il bene comune.

E' venuto a trovarmi. Vuole liberarsi da un fardello.
Queste sono le sue prima parole a Byoblu.com. Ne seguiranno presto altre..


Non parlo a tutti gli italiani, non parlo a quelli coinvolti nelle organizzazioni della malavita e non parlo a quelli coinvolti nelle clientele dei partiti che ogni giorno sono all'assalto del denaro pubblico.
Vorrei parlare agli italiani che possono ragionare delle questioni del nostro paese.

La mia esperienza fatta al Senato mi porta a ritenere che i mali di queto paese abbiano delle ragioni profonde: il potere della malavita, il grande potere delle banche, e le strutture clientelari dei partiti che sono organizzazioni immodificabili, pena la loro totale scomparsa. Il punto fondamentale che mi ha portato ad allontanarmi dal partito dei comunisti italiani e ad entrare in un altro ordine di ragionamenti è stato constatare che il reale potere politico non sta nel Parlamento. Ricordo che nella finanziaria del 2006, poichè il mio era tra i voti determinanti al Senato, riuscii ad ottenere l'impegno del Governo ad affrontare il tema delle risorse ferme nella banche, i cosiddetti fondi dormienti che da 15 anni nessuno muove più nei conti bancari. Altri stati li utilizzano, perchè sono risparmi di tutti i cittadini fermi nel sistema bancario. L'Italia no. Perchè? Ora, il ragionamento era: perchè le banche sono fortissime e non hanno nessuna intenzione di restituire allo stato questi soldi. Però il Governo accolse la mia richiesta e decise che avrebbe prelevato queste risorse. 14 miliardi ritenevamo noi insieme all'ADUSBEF, dall'interno di Banca Italia ci fecero sapere che al massimo erano 10 miliardi. Non era poco, visto che era più della metà della finanziaria in discussione. Morale: il Governo deciso che questi venivano rimessi ai cittadini nell'interesse pubblico, però non fece niente. E così sono passati due anni senza che il Governo facesse nè la commissione per trattare con Banca Italia nè la normativa per la ripartizione di questi fondi che nel provvedimento avevamo ottenuto andassero ai risparmiatori traditi dei Bond Argentini, della Parmalat, delle grandi cooperative in cui i soci avevano lasciato i risparmi di una vita e al finanziamento per risolvere il problema del precariato. In due anni il Governo non ha fatto nulla. Allora era valida la prima impressione, e cioè: le banche sono fortissime. Più dei partiti!

Un'altra riprova la abbiamo sul tema del signoraggio. Ogni anno uno stato che fa parte dell'Unione Europea e ha adottato la moneta dell'euro preleva tot miliardi di euro in carta moneta e a fronte di questo prelievo si indebita al 2% con la BCE per questi soldi che vengono dati in gestione allo stato medesimo. Alla fine dell'anno la BCE fa un bilancio e la differenza tra il costo di stampa di questa moneta e il suo valore nominale lo riparte tra gli stati membri. La cosa curiosa è che questo riparto di soldi va anche alla Banca d'Inghilterra che non ha adottato l'euro, e sarebbe interessante andare a studiare perchè la Banca d'Inghilterra, al di là della sua fortissima presenza massonica, abbia il diritto di avere i profitti dai debiti fatti dagli altri stati che hanno adottato l'euro. Quando si ripartono questi soldi a livello europeo, essi vanno non agli stati che si sono indebitati ma alle banche. Quindi la Banca d'Italia, che è un organismo privato composto dalle maggiori banche del nostro paese - lo stato ha solo il 5% attraverso l'INPS -, beneficia del debito del paese. Aumenta il debito pubblico italiano, aumentano i profitti dei banchieri attraverso Banca Italia.

Altro elemento che da il segno del potere enorme delle banche - tutti sanno che le banche, la sanità, l'università.. sono fortemente permeate dalle organizzazioni massoniche - è dato dal fatto che quando si passò da banca pubblica dello stato a banca privata entrarono 62 miliardi di euro, 40 in riserve auree e 22 in valuta pregiata. Altri paesi europei, sulla stessa convenzione della BCE, utilizzano questi soldi e sono autorizzati ogni anno ad immettere sul mercato l'equivalente di 5 tonnellate di oro, a riduzione del debito. Qui hanno parlato per anni e ancora continuano a parlare di debito pubblico, ma questi soldi non li vogliono usare. Restano a Banca d'Italia. Altri paesi li utilizzano. Perchè? Ovviamente perchè è fortissimo il sistema delle banche e del sistema creditizio. Poi andiamo a scoprire che da Prodi a Draghi al presidente Ciampi.. sono tutti uomini della Goldman Sachs, una grande agenzia finanziaria della Federal Birou, quindi il potere reale sta in questi grandi gruppi finanziari, e tutto quello che successivamente ho letto, studiato è conferma di questo. I partiti, ormai, come i governo sono permeati da questo enorme potere finanziario e massonico, nei loro vertici, nelle loro strutture determinanti. Questo non vuol dire che non ci siano persone in buona fede dentro questo o quel partito e che cercano di affrontare i problemi. Sono ornamentali. La linea di fondo dei partiti attuali è difendere questo sistema economico, basato sullo strapotere dei grandi gruppi finanziari. E ci ritroviamo dentro un Europa che non è l'Europa dei popoli ma è l'Europa delle banche. Noi discutiamo ma è la BCE che decide la politica. Il Governo adotta dei provvedimenti a sostegno degli artigiani, degli agricoltori, dei commercianti, dei lavoratori, del sistema pensionistico eccetera eccetera... ma la BCE decide la sua politica indipendentemente dalle scelte di chi è eletto dal popolo. Già questo meriterebbe un grandissimo approfondimento, ma nella misura in cui l'euro è fortissimo rispetto al dollaro l'economia americana riparte, ripartono le esportazioni e l'economia europea compresa quella italiana sono allo stremo. Queste scelte non le fa il Governo, non le fanno i partiti: le fa la BCE, che è un organismo composto da banche private.

Abbiamo fatto le recenti elezioni dove da una parte c'era il PDL di Berlusconi, dall'altra il PDL meno elle di Veltroni, e si dicevano "tu hai copiato il mio programma", "no: tu hai copiato il mio!", "noi l'abbiam fatto prima!", "voi l'avete fatto dopo!", "sì però l'avete copiato!".. Di fatto l'Italia doveva scegliere tra un programma ed un altro programma copiati l'uno dall'altro, a detta dei leader dei due movimenti.
Chiamarla ancora democrazia è un bello sforzo, ma va bene: continuiamo pure a chiamarla democrazia! In queste elezioni doveva esserci una famosa legge: la par condicio, che consentisse ad un cittadino italiano di usare la democrazia che significa conoscere per scegliere.
E che cosa conosce l'elettore italiano se il movimento di cui noi facciamo parte, come altri movimenti, hanno avuto lo 0,01 o lo 0.02 di spazio nelle televisioni, perchè c'era un minimo di finzione rispetto all'applicazione della par condicio? Sulla carta stampata ancora più disastrosa la presenza di idee che non fossero quelle di Veltroni o di Berlusconi, o dei loro reggicoda all'interno della Lega o all'interno di IDV. Su cosa si poteva scegliere? Su nulla. Le banche e i grandi gruppi d'affari che dalla mattina alla sera operano per utilizzare il denaro pubblico avevano fatto un assicurazione sulla vita. Chiunque avesse vinto, il loro potere sarebbe rimasto inalterato.

E si parla tanto di magistratura perchè è l'unico potere dove un magistrato che voglia fare il magistrato ha la possibilità di farlo. La politica son già riusciti ad addomesticarla e non fa più paura.

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venerdì 18 luglio 2008

Scandaloso Cossiga! Per i media tutto regolare.



Cossiga parla e straparla. Gli elettori di Italia Dei Valori sono tutti cretini ed è giusto che eleggano un cretino a rappresentarli.
Anche se avesse davvero rubato la mia stima per Del Turco rimarrebbe immutata perchè tra sardi il legame è eterno. Sarebbe bello se si uccidesse in carcere, così affretterebbe il processo di riforma della magistratura.
E poi ancora: i magistrati non pagano mai, devono pagare.

Sono, queste, le parole di un ex Presidente della Repubblica? Uno che offende le istituzioni e quanti alle istituzioni conferiscono ogni senso e significato, ovvero i cittadini?
Sembrerebbe più un massone forte della sua fratellanza che dichiara il manifesto di questa destra oligarchica e semi-tirannica.

Cossiga sei il cancro della Democrazia. E i giornalisti che non riportano le tue parole, che si indignano perchè viene offeso uno - il papa -, e non si scompongono se vengono offesi a milioni - l'elettorato IDV - ne sono le metastasi.

La Cina è più vicina di quanto pensiate.



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giovedì 17 luglio 2008

Laboratorio di Democrazia 1

Un laboratorio, ecco quello che ci vuole.


Ci vuole qualcuno che ci dica le cose che nessuno ci dice. Non ne possiamo più di Isole Dei Formosi, di Grandi Bordelli, di patetiche storie strappalacrime e scorribande domenicali di ventidue ragazzotti, pagati ciascuno con lo stipendio di 20.000 dipendenti Telecom (quelli appena licenziati) per litigarsi un pallone. Comprategli un pallone a testa e che la facciano finita. Anche perchè i soldi sono i nostri. Li paghiamo con i continui rincari della benzina, che finiscono nelle tasche dei petrolieri che devono fare le campagne acquisti. Li paghiamo con il costo del nostro conto corrente, che finisce nelle tasche di abili demagoghi che poi usano i soldi per pagare Ronaldinho, Ronaldo e compagni. Che spesso li reinvestono in costosi trans ultimo modello.

Se il telegiornale non ci aiuta, se la stampa non ci informa, se i canali sono tutti intasati, allora è giunto il momento dell'università fai-da-te.

Andiamo a cercare persone colte, per disintossicarci dal nulla di cui siamo rigonfi.
Andiamo a parlare con quelli che non esistono, quelli invisibili, perchè non fanno audience, perchè non hanno share, perchè non si fingono naufraghi affamati, perchè non litigano a comando davanti a telecamere per marionette.
In un paese dove non si leggono più i libri, facciamoci raccontare da chi ne ha letti tanti quale era il contenuto, cosa c'è davvero scritto sui testi sacri della convivenza civile, quelli che i nostri padri hanno vergato con il sangue, immaginando un futuro migliore. Un futuro senza impostori professionisti, senza ladri istituzionalizzati, senza distrattori di massa.

Un futuro che possiamo riprenderci. Da soli!

Oggi abbiamo incontrato Alessandro Pollio Salimbeni. Laureato in Filosofia e in Scienze Politiche.

Gli abbiamo chiesto cosa significa separazione tra i poteri, quali sono davvero i compiti del CSM, cosa si intende per Lodo, e abbiamo perfino accennato all'innominabile Trattato di Lisbona.

Vogliono farci credere che siamo dei poveri cerebrolesi, che non possono andare oltre una trasmissione di Alda D'Eusanio.

Ecco, oggi io vengo a voi con una buona novella: i cerebrolesi sono loro.

video allegati

Ronaldo va per transDemocrazia for dummiesRino Sanna e Alberto Ricci



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martedì 15 luglio 2008

Inferno Bolzaneto: la verità di Nando Dalla Chiesa

1,2,3 .. viva Pinochet!
4,5,6 .. a morte gli ebrei!
7,8,9 .. il negro non commuove!



Rino Sanna mi manda due righe sulla sentenza di ieri sera. Le ricevo e le pubblico.


Il tribunale di Bolzaneto inseguendo le prove, impugna il denaro, con le labbra lubrificate di soldi il Tribunale pronuncia la fellatio della giustizia, la prescrizione bipartisan celebra la cremazione bipartisan della partecipazione e prepara l'omertà della democrazia. Tutte accolte le richieste di indennizzo delle vittime, solo 15 le condanne. assolti gli altri 30 per mancanze di prove. (salvi coloro che già sono stati promossi ad alte cariche dal precedente governo)

Due righe da Inferno Bolzaneto, di Mario Portanova, ed. Melampo:

"..P. Ester. Arrestata il 20/7 intomo alle ore 17,30 circa - immatricolata alle ore 3,20 circa del 21/7 - tradotta all'istituto penitenziario il 21/7 alle ore 6,30 circa. È in cella insieme a E. Taline e a E Diana. Lei è costretta, come E. Taline, a stare in piedi contro il muro per almeno cinque ore; alle altre invece ogni tanto viene consentito di stare sedute. Vede E. Taline quando toma dal bagno: ha gli indumenti strappati, piange e le riferisce di essere stata picchiata. Quando è il suo turno per il bagno la insultano ripetutamente con parole quali: «Troia, puttana» e le infilano la testa dentro la tazza; fanno riferimenti di tipo sessuale del tipo: «Che bel culo, ti piace il manganello». Viene riportata in cella costretta a camminare con la testa bassa; al passaggio riceve insulti, sberle, calci e sgambetti da due ali di agenti con i guanti neri, che stazionano ai lati del corridoio. Arriva una persona in borghese che preleva E. Taline e lei; le da due sberle e le fa lo sgambetto facendola cadere a terra durante il tragitto. All'intemo dell'ufficio trattazione atti rimane sola con cinque uomini; chiudono la porta e le esibiscono dei fogli da firmare, al suo diniego, due con i guanti neri la colpiscono, bloccandole le mani contro il muro; sanguina dal naso e le rompono gli occhiali da vista. Vede poi nel corridoio un ragazzo colpito ripetutamente con manganellate alla schiena e calci ai testicoli sino a farlo cadere a terra. Nel corridoio vede che un agente trattiene per un braccio L. David, che si lamenta per il dolore. Lo rivede in infermeria.
Durante la traduzione anche a lei fanno gridare «Viva il Duce»....
"


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lunedì 14 luglio 2008

Arrestato Del Turco: Berlusconi proclama "L'editto di Parigi".

Il presidente dell'Abruzzo in carcere per concussione: per lui presunta tangente da 5.800.000 di euro. L'inchiesta, avviata due anni fa per la movimentazione di 14 milioni di euro, di cui 12,8 già consegnati, ha portato ben 35 persone ad essere indagate dalla magistratura e all'arresto di Ottaviano Del Turco, più un'altra decina di assessori e funzionari. Reati contestati: associazione per delinquere, concussione, corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso d'ufficio.

Sembrerebbe una cosa gravissima. Eppure diventa niente di fronte all'immediata dichiarazione del Presidente del Consiglio italiano, stato democratico basato (lo ricordiamo) sulla separazione e quindi sul riconoscimento legittimo tra i poteri.



"Sì, ho sentito, e mi sembra una cosa molto strana che ci sia una decapitazione completa, quasi una retata, di un intero governo di una regione; ho sentito anche il teorema accusatorio, conoscendo l'attuale sistema dell'accusa in Italia..."

"Necessaria riforma radicale della magistratura."

Dalla Francia, Berlusconi lancia l'Editto di Parigi. Si legge così: il potere legislativo delegittima quello giudiziario. Anche quando a farne le spese è il Partito Democratico, a testimonianza che gli interessi da difendere sono trasversali, e che destra e sinistra sono illusioni create ad arte. Divide et impera.

Questa è l'anticamera della guerra civile. Chissà se Berlusconi si rende conto delle conseguenze delle sue parole sui destini di un popolo, quello italiano, narcotizzato dalle sue televisioni spazzatura.

I casi sono due:

  • o hanno ragione gli Stati Uniti d'America, che al G8 distribuivano un press kit ai giornalisti dove lo definivano un politico dilettante, che governa grazie al suo impero mediatico in una paese dove la corruzione è dilagante;
  • oppure sta mettendo in atto con estremo puntiglio il piano sovversivo del maestro Licio Gelli, di cui era sostenitore con tessera 1816, il quale conteneva come punto fondamentale la rifondazione della magistratura.


La situazione non è più tollerabile. Gli italiani non se lo meritano. Alfano gli ha già garantito l'immunità, che a differenza di quanto viene impunemente sostenuto non è una prassi consolidata negli altri paesi.

Sentiamo a tal proposito il parere di oltre cento costituzionalisti italiani: "L'immunità temporanea per reati comuni è prevista solo nelle Costituzioni greca, portoghese, israeliana e francese con riferimento però al solo Presidente della Repubblica, mentre analoga immunità non è prevista per il Presidente del Consiglio e per i Ministri in alcun ordinamento di democrazia parlamentare analogo al nostro, tanto meno nell'ordinamento spagnolo più volte evocato, ma sempre inesattamente."

Basta, Silvio! Adesso stai davvero esagerando.
Nerone si limitò ad incendiare Roma. Tu stai mandando in fumo un paese intero!


video allegati

Le basi di una democraziaIl Discepolo 1816Sul press kit del G8



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Berlusconi: Volete processarmi? Pagherete sia l'accusa che la difesa!

E' ufficiale. Il Lodo Alfano, che rende le quattro più alte cariche dello stato sacre ed inviolabili come una dinastia faraonica, è il prezzo del riscatto fissato da Ghedini per liberare la magistratura in ostaggio. Lo avevano teorizzato i soliti complottisti girotondini. Le solite vili infamie di chi non si rassegna a perdere le elezioni...

Invece dalla Svezia arriva la conferma di Bossi, forse contagiato dal clima di informazione democratica di cui la tv svedese si è fatta un vanto nei confronti di quella italiana, tanto da farne uno spot televisivo anti-Cavaliere.



Sul manuale del piccolo demagogo, a pagina 1, c'è scritto che in Italia è tassativo possedere una squadra di calcio. Perfino la promessa di abbassare le tasse non compare che a pagina 3, dopo l'attribuzione di rito delle disgrazie del paese al governo uscente. Al Senatùr, che con i suoi fucili e la costante minaccia di calare su Roma aveva già superato brillantemente il test sulla circonvenzione di incapaci, mancava solo il football club. E siccome Berlusconi, seguace della corrente eretico-demagogica di Licio Gelli, si era già comprato il Milan, a Bossi - meno facoltoso - non restava che crearsi una squadra nuova di zecca. E come poteva chiamarla, se non Padania?

Così, mentre la Padania è impegnata nei mondiali di calcio per nazioni non riconosciute (tra poco ci entrerà a pieno diritto anche l'Italia), da Gallivare Umberto Bossi dichiara: "Mi sembra che ora la legge blocca-processi non si voglia più fare. La sinistra dice che è la dimostrazione che serviva solo a Berlusconi. [...] In politica qualche scambio c'è per forza, altrimenti siamo alla guerra.".

Dunque di scambio si è trattato.

Il governo Berlusconi IV si è costituito il 7 maggio 2008. In carica dal giorno successivo, ha speso due mesi e mezzo, oltre a raccogliere sacchetti della spazzatura, per mercanteggiare sui problemi di uno solo, mentre l'Italia si avvia verso un tracollo finanziario che in sei mesi getterà le famiglie sulla strada.

A sentire Berlusconi ci sarebbe una magistratura la quale durante i governi di centrosinistra gioca a freccette, e che si ricorda di lui non appena sale al governo, un po' come i pompieri scattano sull'attenti quando suona un allarme antincendio. Questo perlomeno racconta al popolo attraverso gli araldi del regime mediatico. Nessuno gli contesta che il processo Mills, uno dei pochi che non si era ancora fatto depenalizzare, stava procedendo speditamente verso una sentenza ormai vicina. Invece, grazie al Lodo Alfano, complice la veneranda età del premier, non sapremo mai se David Mills (denunciato dal suo stesso commercialista, tale Drennan, per corruzione dopo avere affermato: "Ho tenuto fuori Mister B. da un mare di guai"), abbia effettivamente ricevuto da Berlusconi 600.000 dollari o no. Stesso effetto, beninteso, si sarebbe ottenuto con la norma salva premier, che pur di bloccare il processo Mills ne avrebbe sospesi altri centomila, contravvenendo tra l'altro all'articolo II-107 del Trattato di Lisbona, ratificato dall'Italia per mano di Prodi: "[...]Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge.[...]"

Geniale! Un estorsore non avrebbe saputo fare di meglio. Del resto, questa volta Silvio Berlusconi non si è fatto trovare impreparato: siccome la voce di costo per spese processuali incideva pesantemente sul suo budget, il suo fiuto imprenditoriale gli ha suggerito di spostare l'uscita a carico dei contribuenti, ed ha fatto assumere il suo avvocato direttamente agli italiani. Gli stessi in nome dei quali si svolgono i processi.

Volete processarmi? Pagate sia l'accusa che la difesa!


E così gli italiani pagano un parlamentare, Niccolò Ghedini (anche simpatico), per andare a difendere Berlusconi nelle aule dei tribunali.

Più che un nuovo miracolo italiano, un incubo. Andate a lezione di castellano, ...l'Argentina è fra noi.

video allegati

Riavviamo The MatrixIl Discepolo 1816L'alveo della Costituzione


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sabato 12 luglio 2008

Addio Gianfranco...


Addio Gianfranco.

Resterai nei nostri cuori; un'altra voce libera che si spegne, lasciandoci un rumore che tocca a noi, adesso, cercare di rendere... musica.

E noi continueremo a suonare, fino alla fine.

Come hai fatto tu.


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venerdì 11 luglio 2008

Trattato di Lisbona for dummies - prima parte

Girano strane voci in rete. Alcune di queste si riferiscono ad un fantomatico accordo siglato segretamente, lontano da occhi indiscreti, in Portogallo. I toni non sono dissimili da quelli che si utilizzerebbero per il Codice da Vinci.

Trattato di Lisbona

A noi non piace prendere per buona qualsiasi cosa ma, come un alpinista dalla borraccia vuota, amiamo dissetarci solamente alle fonti.

E così eccolo, il famigerato Trattato di Lisbona.
Byoblu.Com lo ha scaricato per voi, sia la Gazzetta Ufficiale C306 che una sua versione più sistematica.

Settanta articoli per riscrivere la Costituzione Europea, che dovrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2009. Sottoscritti da un certo signor Prodi, così almeno sembra evincersi dal frammento che reca la firma autografa a nome del Presidente della Repubblica Italiana.

Con questo articolo cominciamo ad esaminarlo, alla ricerca dei passi più significativi.

All'articolo I-2 si inizia bene: "L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini."

E ancora, all'Articolo I-3: "L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli."


All'Articolo I-41, però, si dice chiaramente che la pace si persegue aumentando la capacità militare: "La politica di sicurezza e di difesa comune comprende la graduale definizione di una politica di difesa comune dell'Unione. [...]
Gli Stati membri mettono a disposizione dell'Unione, per l'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, capacità civili e militari per contribuire al conseguimento degli obiettivi definiti dal Consiglio. Gli Stati membri che costituiscono tra loro forze multinazionali possono mettere anche tali forze a disposizione della politica di sicurezza e di difesa comune.
Gli Stati membri s'impegnano a migliorare progressivamente le loro capacità militari. È istituita un'Agenzia nel settore dello sviluppo delle capacità di difesa, della ricerca, dell'acquisizione e degli armamenti (Agenzia europea per la difesa), incaricata di individuare le esigenze operative, promuovere misure per rispondere a queste, contribuire a individuare e, se del caso, mettere in atto qualsiasi misura utile a rafforzare la base industriale e tecnologica del settore della difesa, partecipare alla definizione di una politica europea delle capacità e
degli armamenti, e assistere il Consiglio nella valutazione del miglioramento delle capacità militari.
"

Insomma, militarizzarsi per bene. Del resto ieri, nel suo intervento di apertura alla presidenza del semestre europeo francese, Sarkozy ha richiesto con forza una politica militare europea.

L'Articolo I-47 da ai cittadini una chance di levare la propria voce: "Cittadini dell'Unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri, possono prendere l'iniziativa d'invitare la Commissione, nell'ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell'Unione ai fini dell'attuazione della Costituzione. La legge europea determina le disposizioni relative alle procedure e alle condizioni necessarie per la presentazione di una iniziativa dei cittadini, incluso il numero minimo di Stati membri da cui devono provenire."

Il problema è che dobbiamo essere almeno in un milione, e non dobbiamo essere tutti italiani, ma essere distribuiti in un numero minimo di stati membri differenti. Quanti esattamente? Non si sa. Ce lo diranno...

Con la parte del trattato che passa sotto al nome di Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione cominciamo a sentirci un po' più rinfrancati.

Articolo II-61: "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata."

Articolo II-62:
"1. Ogni persona ha diritto alla vita.
< 2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato.
"

Finalmente, all'Articolo II-71 fa la sua timida comparsa la libertà di espressione e di informazione: "
1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
 2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
"

Bene. Chissà come rientra questo principio nelle posizioni di quei magistrati che ultimamente hanno preso a oscurare blog italiani in nome del reato di Stampa clandestina?
E chissà come intende l'Europa affrontare il caso di Europa7, emittente che vinse la gara di assegnazione di frequenze tutt'ora occupate da Rete4?

L'Articolo II-72 recita: "Ogni persona ha diritto alla libertà di riunione pacifica e alla libertà di associazione a tutti i livelli, segnatamente in campo politico, sindacale e civico, il che implica il diritto di ogni persona di fondare sindacati insieme con altri e di aderirvi per la difesa dei propri interessi."

Avere la libertà di riunione pacifica, segnatamente in campo politico, significa che non si può impedire una gita su Roma. Qualcuno, con evidente spirito antieuropeo, ha tuttavia posto il veto per la scampagnata del 25 luglio 2008. A meno che non vogliamo considerare risciò e biciclette al pari di carri armati e affini, come la mettiamo?

IMPORTANTE: per tutti quelli che vogliono sbattere fuori i ROM dai nostri confini, l'Articolo II-79 chiarisce definitivamente il concetto: "Le espulsioni collettive sono vietate." Chiaro?

All'Articolo II-80 ce n'è anche per Berlusconi, Napolitano, Schifani e Fini: "Tutte le persone sono uguali davanti alla legge."

Il problema qui è di terminologia, dicendo persone si lasciano colpevolmente fuori gli dei. Da qui il Lodo Alfano.

L'Articolo II-81 invece se la prende con il povero Maroni, il quale poverino fa le leggi senza conoscerle: "
1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale.
 2. Nell'ambito d’applicazione della Costituzione e fatte salve disposizioni specifiche in essa contenute, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.
".

Ooops.. le impronte digitali? Si scherzava, via! Non fa niente: perdiamo pure tempo. Tanto non abbiamo criticità da risolvere.

L'Articolo II-91 la fa grossa. Titolando Condizioni di lavoro giuste ed eque, recita: "
1. Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose.
 2. Ogni lavoratore ha diritto a una limitazione della durata massima del lavoro, a periodi di riposo giornalieri e settimanali e a ferie annuali retribuite.
"

Chissà se in quella limitazione della durata massima del lavoro rientra il piano di incentivazione selvaggia degl straordinari. E chissà come si può applicare questo articolo all'ecatombe quotidiana di lavoratori italiani.

L'Articolo II-107 dimostra come il disegno di legge blocca processi sia delirante: "[...]Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge.[...]"

Questo significa che chiunque veda il proprio processo bloccato a causa della famigerata norma potrà presentare ricorso. Così, oltre ai soldi spesi per l'istruttoria e il dibattimento, chi paga le tasse dovrà sborsare anche le spese per risarcire i cittadini defraudati del loro diritto costituzionale.

Con l'Articolo III-167 dimostriamo ancora una volta di non saper neanche leggere: "Salvo deroghe previste dalla Costituzione‚ sono incompatibili con il mercato interno‚ nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri‚ gli aiuti concessi dagli Stati membri‚ ovvero mediante risorse statali‚ sotto qualsiasi forma che‚ favorendo talune imprese o talune produzioni‚ falsino o minaccino di falsare la concorrenza."

Non sono un giurista, ma qualcosa mi dice che il prestito ponte da trecento milioni di euro all'Alitalia rappresentasse una violazione dell'articolo precedente.

Con il prossimo articolo si riparte dalla Politica Economica e Monetaria. Non cambiate blog.

Fine prima parte



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giovedì 10 luglio 2008

Tutti a scuola di democrazia!

Marta è una ragazzina. Vive in una stanzetta e non porta le scarpe. Il che le da modo di muovere i piedini in una maniera decisamente accattivante. Una specie di ventriloquo, anzi: un pediloquo. Si è posta come mission di diffondere la cultura della rete. Oggi parla di Byoblu.Com.


Io la ringrazio, perchè mi da modo di sottolineare un concetto. La rete crea degli insiemi di persone che prendono ad interagire vorticosamente. Gli elementi di tale insieme hanno pensieri in comune e tendono a confermarseli. Questo porta inevitabilmente all'esclusione, volontaria o involontaria, di chi non condivide questi pensieri. Si forma cioè una setta, un po' come i paninari negli anni '80. Ci si infila una casacca e si ripetono slogan compiaciuti.

E' l'inizio della fine.

La comunità cresce, così come cresce il numero di coloro che la screditano, attribuendole l'etichetta di faziosa. Non importa quanto valide siano le argomentazioni che vengono trattate, il semplice sentirsi esclusi da un gruppo crea una membrana difensiva. Le informazioni vi rimbalzano sopra e si perde ogni possibilità di dialogo.

Io faccio molti sforzi per esprimere il mio pensiero argomentandolo con documenti, fatti, evidenze. Il pregiudizio ne vanifica ogni utilità. Se il vero senso della dialettica è la sintesi, perlomeno parziale, l'indebolirsi della comunicazione crea lo scontro frontale. Non sempre, ma spesso si potrebbe evitare.
A chi è indirizzato, infatti, un mezzo di comunicazione? Non a chi è già convinto di un'idea. Lui non ha bisogno di ulteriori prove. Serve a chi la pensa diversamente. Per confrontarsi. Per avere la possibilità di cambiare idea. E serve, viceversa, per darsi la possibilità di cambiare idea.

Ci sono due critiche su tutte che spesso vengono mosse ad un videoblog come questo (perchè.. ce ne sono altri? ;) ). Una è l'accusa di faziosità. L'altra è la politicizzazione degli spazi.

Oggi ho l'occasione per fare una precisazione ufficiale.

Di solito chi condivide le tesi di un blogger ne fa l’apoteosi. Chi non le condivide, lo accusa di essere fazioso.

Un blogger, e quindi a maggior ragione un vlogger, non realizza puntate di Matrix o di Porta a porta. Non deve rispettare nessuna par condicio, anche ammesso che nelle trasmissioni appena citate questa par condicio esista nei fatti e non solo nelle dichiarazioni.

Un videoblogger è un cittadino qualsiasi, che invece di esprimere le sue idee al bar o davanti ad una pizza con gli amici, lo fa nel suo sito web. Il bar è tutto il paese e gli amici sono gli italiani che hanno voglia di ascoltare e interagire.

L’accusa di faziosità è assolutamente insensata, irragionevole. Siamo tutti faziosi! Siamo tutti parziali! Cogito ergo sum. Penso e dunque sono, ma anche “sono e dunque penso”. E se penso, non posso che pensare il risultato del mio pensiero.

Non bisogna avere paura dei propri pensieri. Bisogna averne paura quando sono sempre e troppo uguali a quelli degli altri. Significa che abbiamo appeso il cervello al chiodo.

La democrazia è una pietanza che si cuoce nel brodo della dialettica. Se la dialettica viene meno, il principio della democrazia non ha senso. In un’intervista che ho realizzato ad Alberto Ricci, lo stesso sostiene che il fine della democrazia non è affatto la sintesi, ovvero il raggiungere un punto di equilibrio, ma al contrario il non raggiungerlo, perchè solo così si viene a creare quel sistema di pesi e contrappesi che fanno funzionare il motore democratico.

Per questo è importantissimo non chiudere il perimetro del gruppo, ma invitare anche e soprattutto chi sembra pensarla diversamente. Altrimenti il fine democratico tanto blasonato viene meno.

Per quanto riguarda l'accusa di politicizzazione, anche questa è un non-sense. La politica, intesa nel suo senso principe, è la partecipazione del cittadino alla vita pubblica ed alla gestione del bene comune.

Il male, al contrario, è disinteressarsene.

Ringrazio VideoMarta che questo sembra averlo compreso.

p.s. se qualcuno volesse capire di cosa parliamo quando diciamo democrazia, lo invito a guardare questo video.



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Milano Piazza Mercanti - Intervista a Rino Sanna e Alberto Ricci

Martedì otto luglio. Milano. Piazza Mercanti. A fine manifestazione, raccogliamo qualche opinione. Oggi mi accompagna una new entry di Byoblu.com: Orazio. Mi darà una mano a livello di programmazione del sito web, ma sa improvvisarsi anche cameramen di comprovata esperienza.

Incontriamo Alberto Ricci e Rino Sanna.
Insieme a loro parliamo del press kit distribuito dalla delegazione americana al G8, la cosiddetta biografia colorita di Silvio Berlusconi. Ma siccome non ci facciamo mancare niente, come ignorare l'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera? Da qui all'analisi sulla libertà di stampa in Italia il passo è breve, ma c'è tempo anche per disquisire del tanto famigerato sentimento di antipolitica, e perfino per mettere sul banco di prova le riflessioni sull'evoluzione del Piano di Rinascita Democratica, tema del video Il Discepolo 1816.

Sentiamo cosa ci hanno detto.


BB: "Il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio. Principalmente un uomo d'affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali. Berlusconi era considerato da molti un dilettante in politica che ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla sua notevole influenza sui media nazionali finché non ha perso il posto nel 2006." Questo il contenuto del Press Kit distribuito dagli americani al G8 sul nostro premier. Cosa ne pensate?

RS: "Direi che finalmente gli americani ci vedono come siamo".

AR: "Penso che questo episodio metta in luce l'importanza che gli statunitensi danno agli italiani e ai loro esponenti politici. Ovviamente il nostro Presidente del Consiglio in Italia è un punto di riferimento nel bene e nel male, importantissimo. Così non è per moltissime altre realtà internazionali, in particolare per gli Stati Uniti. Per cui, nel momento in cui non c'è questa particolare attenzione, viene meno anche la cura con cui vengono controllati eventuali documenti che poi vengono distribuiti alla stampa. E' una gaffe dovuta alla scarsa importanza dei nostri esponenti politici".

BB: "Gli Stati Uniti hanno ufficialmente chiesto scusa.."

AR: "Non potevano agire diversamente."

BB: "Però io mi domando, a livello di immagine internazionale..."

AR: "Rimane."

BB: "La cartelletta è là, e il danno è fatto."

AR: "Certamente"

BB: "Ieri sul Corriere della Sera è uscito un editoriale a cura di Ernesto Galli Della Loggia che sminuiva la partecipazione a questa manifestazione nazionale, circoscrivendola ad un gruppo di nostalgici irrecuperabili, vittima di tre grandi miti. Il mito delle due italie, quella buona e quella cattiva (dove ci si riconosce in quella buona); il mito dell'unità, che porta a considerare traditori chi la pensa diversamente; il mito del moralismo, entro il quale si declina l'antipolitica per il popolo della sinistra, laddove per il popolo della destra l'antipolitica significa sostanzialmente fregarsene."

AR: "Penso che Galli Della Loggia sia uno degli esponenti, non direi massimi, di un giornalismo che tende non a descrivere, ma a costruire degli scenari che piacciono a determinati referenti, ma che non necessariamente sono la realtà. L'importante è che questi scenari abbiano una loro consistenza, attraverso ragionamenti, sillogismi.. Talvolta questi sillogismi sono anche male impostati. Accomuno, a Galli Della Loggia, Panebianco e Ostellino, tra i giornalisti più rappresentativi di questo modo di non descrivere, ma volere che le persone si abituino a un determinato scenario."

BB: "Chiunque esprima un dissenso rispetto alle forme del fare politica, oggi viene tacciato di antipolitica, però mi pare che l'essenza della politica sia la partecipazione, quindi un cittadino che va in piazza per esprimere un parere, fa propriamente della politica. Come mai viene accusato di fare 'antipolitica'?"

AR: "Perchè, non soltanto nel caso dell'antipolitica, sempre più spesso la terminologia viene stravolta. Vengono usate delle parole convenzionali che in realtà hanno un significato molto diverso. Nell'esempio dell'antipolitica è certo che non è essere contrari alla politica ma essere contrari a un certo modo di fare politica, di gestire il potere, di individuare le priorità, di costruire dei percorsi anche professionali. Oggi si è parlato della necessaria limitazione del potere dei partiti, e in questo senso è giusto richiamare la costituzione a fare attenzione a far sì che i partiti abbiano una vita non solo democratica, ma trasparente, perchè oggi, al termine di una evoluzione di decenni, i partiti sono nella condizione di fare delle cose senza dover rendere conto. E' uno dei motivi della perplessità di molti cittadini nei confronti di questi atteggiamenti."

BB: "Noi infatti viviamo in una democrazia rappresentativa, non essendo diretta.."

AR: "Ma non è delegata! E' una democrazia rappresentativa che è completamente diversa da una democrazia delegata. Oggi il nostro sistema democratico è fortemente influenzato dall'idea aziendalista che le decisioni debbano essere prese in via pragmatica ma soprattutto con la ricerca dell'unanimità. Non è questo lo spirito della democrazia. La democrazia è confronto tra posizioni che non necessariamente devono arrivare ad una sintesi, perchè è da questa mancanza della sintesi che nasce il necessario controllo reciproco, e quindi il sistema di pesi e contrappesi."

BB: "Grazie e mille".

Ci rivolgiamo a Rino Sanna.

BB: "Le faccio la stessa domanda riguardo all'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia. Cosa ne pensa?".

RS: "La prima cosa che ne penso è che io ho deciso da un po' di tempo ormai di non leggere più nessuno dei cosiddetti quotidiani che vanno per la maggiore o per la minore in questo paese, perchè non intendo essere turlupinato quotidianamente. Quindi le mie informazioni le assumo diversamente, altrove, dove mi arrivano notizie che su questi cosiddetti mezzi di disinformazione non arriveranno mai, e per mia fortuna riesco a pensare qualche cosa di più di quello che pensano queste grandi firme dei grandi quotidiani. Sarebbe ora che una popolazione un po' più vigile, un po' più critica, dimenticasse per sempre i grandi nomi, le grandi firme, i grandi direttori di questi quotidiani troppo profumatamente pagati per essere leali e trasparenti nel mestiere che fanno, perchè vuol dire che quei soldi qualcuno glieli da, e siccome i soldi li danno solamente a coloro che li meritano, nel senso che servono a qualche cosa, tranne che al compito fondamentale dell'informazione, sarebbe bene che noi entrassimo nell'edicola, comprassimo il giornale per stracciarlo tutti i giorni, prima di metterci gli occhi. Quindi a me di quello che Galli Della Loggia può dire o pensare non me ne può fregare di meno. In più però dico che se fosse davvero possibile distinguere ormai tragicamente tra quello che può essere chiamato destra e quello che può essere chiamato sinistra, noi avremmo raggiunto il culmine del nostro senso critico. Il fatto è che questo non è vero, per cui ormai noi siamo dominati con poche speranze di uscirne da una oligarchia politica che si autonomina con il nostro voto. Quindi noi siamo chiamati a far finta di aver votato perchè questi un domani ci rinfaccino oltretutto 'ma guarda che ci hai votato tu'."

BB: "Lei è dunque favorevole ai tagli sull'editoria pubblica che era uno dei punti inseriti nei tre referendum di Grillo?"

RS: "No. Io su questo punto non sono affatto di questo parere. Io considero anzi che l'editoria pubblica sia una risorsa quando è editoria pubblica, quando non è truccata, pilotata, manovrata e poco trasparente come è quella di oggi. Quella di oggi non è un'editoria pubblica, è un'editoria mercificata a disposizione dei cosiddetti poteri forti e meno forti, e di tutti quelli come la cosiddetta sinistra di oggi che ambiscono a entrare nel cosiddetto gioco del potere. Quindi: che venga l'editoria pubblica! Ma con garanti che siano finalmente tali, e non queste schifezze qua."

BB: "Ne approfitto per farle una domanda. Recentemente mi sono andato a rileggere il Piano di Rinascita Democratica sequestrato a Villa Wanda a Licio Gelli. La famosa tessera 1816, nominativo Berlusconi Silvio, negli ultimi trent'anni di storia italiana l'ha fatta da padrone. Se io faccio un raffronto critico tra la storia degli ultimi trent'anni italiana e ciò che veniva auspicato nel manifesto della loggia P2 io trovo una serie di similitudini impressionanti, a cominciare dalla creazione di due grandi movimenti, uno attestato su posizioni di centro destra e uno su posizioni di centro sinistra, con l'esclusione di tutte le più piccole realtà, che mi sembra si sia avverato con il veltrusconismo. Altri punti presenti sul Piano di Rinascita Democratica sono la necessità di separare la carriera requirente dalla carriera giudicante per i magistrati, o il fatto che i magistrati avrebbero dovuto essere sottoposti a test attitudinali al loro ingresso in carriera. Mi sembra che il nostro premier abbia fatto questa proposta più volte nel corso delle sue legislature. Più altre varie ed eventuali. A me sorge il dubbio che nonostante ufficialmente l'associazione di stampo massonico deviato denominata P2 sia stata sciolta, qualcuno stia ancora portando avanti quel piano, e in fondo stia anche riuscendo a realizzarlo. Lei cosa ne pensa?"

RS: "Io dico: beato lei che ha ancora dei dubbi. Io ho solo delle certezze a questo riguardo. E vorrei dire che, pur non avendo prove perchè se no avremmo risolto tutti i problemi.. se noi tutte le volte avessimo le prove di chi è l'assassino, il mafioso, il criminale, problemi nel nostro paese non ne avremmo mai più. Il fatto è che su un ordinamento giuridico che ci impone la prova di tutto questo, noi falliremo sempre come abbiamo fallito sempre in tutti i grandi processi di tutte le grandi tragedie degli ultimi trent'anni. Non arriveremo mai a una soluzione. Io ritengo invece che senza bisogno di prove si possa assimilare e ritenere convergente quella che è la massoneria con quella che è la mafia, con quella che è la 'ndrangheta, con quelle che sono tutte le forme di criminalità organizzata possibili immaginabili. Senza fare riferimento ai confessionali."

BB: "Le faccio un'ultima domanda. Ha detto che lei si informa in maniera alternativa. Noi per esempio siamo per l'informazione su YouTube, sui blog. Se volesse dare un suggerimento ai nostri videolettori.."

RS: "E io sono esattamente sulla stessa linea. Io so distinguere all'interno della rete fra un pedofilo e una persona perbene. Sembra che ormai questo sia difficile nella accezione comune, per cui tra poco ci chiuderanno anche la rete. Io e lei avremo difficoltà a reperire un'informazione trasparente. Io ritengo che fino a quando questo momento catastrofico non succederà, noi potremo, con la nostra intelligenza e il nostro senso critico, andare in rete e discernere la bufala da quella che è un'informazione che manca sulla nostra strada."

BB: "Grazie e mille, arrivederci."

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