le intuizioni ovvie di claudio messora

lunedì 14 luglio 2008

Berlusconi: Volete processarmi? Pagherete sia l'accusa che la difesa!

E' ufficiale. Il Lodo Alfano, che rende le quattro più alte cariche dello stato sacre ed inviolabili come una dinastia faraonica, è il prezzo del riscatto fissato da Ghedini per liberare la magistratura in ostaggio. Lo avevano teorizzato i soliti complottisti girotondini. Le solite vili infamie di chi non si rassegna a perdere le elezioni...

Invece dalla Svezia arriva la conferma di Bossi, forse contagiato dal clima di informazione democratica di cui la tv svedese si è fatta un vanto nei confronti di quella italiana, tanto da farne uno spot televisivo anti-Cavaliere.



Sul manuale del piccolo demagogo, a pagina 1, c'è scritto che in Italia è tassativo possedere una squadra di calcio. Perfino la promessa di abbassare le tasse non compare che a pagina 3, dopo l'attribuzione di rito delle disgrazie del paese al governo uscente. Al Senatùr, che con i suoi fucili e la costante minaccia di calare su Roma aveva già superato brillantemente il test sulla circonvenzione di incapaci, mancava solo il football club. E siccome Berlusconi, seguace della corrente eretico-demagogica di Licio Gelli, si era già comprato il Milan, a Bossi - meno facoltoso - non restava che crearsi una squadra nuova di zecca. E come poteva chiamarla, se non Padania?

Così, mentre la Padania è impegnata nei mondiali di calcio per nazioni non riconosciute (tra poco ci entrerà a pieno diritto anche l'Italia), da Gallivare Umberto Bossi dichiara: "Mi sembra che ora la legge blocca-processi non si voglia più fare. La sinistra dice che è la dimostrazione che serviva solo a Berlusconi. [...] In politica qualche scambio c'è per forza, altrimenti siamo alla guerra.".

Dunque di scambio si è trattato.

Il governo Berlusconi IV si è costituito il 7 maggio 2008. In carica dal giorno successivo, ha speso due mesi e mezzo, oltre a raccogliere sacchetti della spazzatura, per mercanteggiare sui problemi di uno solo, mentre l'Italia si avvia verso un tracollo finanziario che in sei mesi getterà le famiglie sulla strada.

A sentire Berlusconi ci sarebbe una magistratura la quale durante i governi di centrosinistra gioca a freccette, e che si ricorda di lui non appena sale al governo, un po' come i pompieri scattano sull'attenti quando suona un allarme antincendio. Questo perlomeno racconta al popolo attraverso gli araldi del regime mediatico. Nessuno gli contesta che il processo Mills, uno dei pochi che non si era ancora fatto depenalizzare, stava procedendo speditamente verso una sentenza ormai vicina. Invece, grazie al Lodo Alfano, complice la veneranda età del premier, non sapremo mai se David Mills (denunciato dal suo stesso commercialista, tale Drennan, per corruzione dopo avere affermato: "Ho tenuto fuori Mister B. da un mare di guai"), abbia effettivamente ricevuto da Berlusconi 600.000 dollari o no. Stesso effetto, beninteso, si sarebbe ottenuto con la norma salva premier, che pur di bloccare il processo Mills ne avrebbe sospesi altri centomila, contravvenendo tra l'altro all'articolo II-107 del Trattato di Lisbona, ratificato dall'Italia per mano di Prodi: "[...]Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge.[...]"

Geniale! Un estorsore non avrebbe saputo fare di meglio. Del resto, questa volta Silvio Berlusconi non si è fatto trovare impreparato: siccome la voce di costo per spese processuali incideva pesantemente sul suo budget, il suo fiuto imprenditoriale gli ha suggerito di spostare l'uscita a carico dei contribuenti, ed ha fatto assumere il suo avvocato direttamente agli italiani. Gli stessi in nome dei quali si svolgono i processi.

Volete processarmi? Pagate sia l'accusa che la difesa!


E così gli italiani pagano un parlamentare, Niccolò Ghedini (anche simpatico), per andare a difendere Berlusconi nelle aule dei tribunali.

Più che un nuovo miracolo italiano, un incubo. Andate a lezione di castellano, ...l'Argentina è fra noi.

video allegati

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