Sen. Rossi: gli inceneritori 3° business dopo edilizia e droga!
Continua l'intervista al Senatore Rossi. Oggi ci parla di Shock Economy e di una sua applicazione esemplare: il caso dei rifiuti della Campania.
Il mio primo contatto con Napoli comincia da un esito dell'Assise di Bagnoli a verificare le condizioni della Colmata di Bagnoli. Dopo la caduta del Governo - non credo che sarà quello Berlusconi ad affrontarlo - mi rimane ancora di sapere dove son finiti i 40 milioni che dovevano servire per risanare dal punto di vista ambientale la situazione.
Ma già sul tema dei rifiuti emergono questioni incredibili. Sembra di parlare di un altro paese, non dell'Italia, o di quello che noi vorremmo fosse l'Italia. Noi abbiamo una situazione di drammatizzazione del problema di Napoli. Non dappertutto c'era la spazzatura che arrivava al secondo piano, ma in alcune zone. Non dappertutto c'erano idee di costruire inceneritori, di usare discariche, guardacaso in aree soggette alla gestione della malavita organizzata.
Io credo di poter dare un giudizio dopo questa esperienza, e cioè che Napoli è stata usata per creare lo shock della spazzatura. Se ora parli con un cittadino e dici "ma gli inceneritori ci tolgono salute, ci tolgono risorse", la risposta è "..e chè facciamo: ce li mangiamo?". Si è riusciti a determinare un clima in base al quale non si ragiona più di benefici, di cosa costa, se è utile, se non è utile, perchè altre città, altri paesi non li fanno... Berlusconi forse ha insegnato molto delle tecniche di comunicazione: qui si riescono a mettere in piedi degli psicodrammi - come quello dell'energia atomica ma ne parleremo in un'altra occasione. I rifiuti sono questo. Sono uno psicodramma messo in piedi per uscire dalla legalità. Commissari nominati da Prodi o commissari nominati da Berlusconi prima o dopo tutti hanno bisogno di andare fuori dalla legalità, perchè altrimenti non si accontenta chi va accontentato a Napoli, dall'Impregilo ai gruppi della camorra.
In parlamento noi non abbiamo solo protestato. Abbiamo proposto un ordine del giorno, che riguardava la situazione dei rifiuti, e che era basato su studi precedentemente sviluppati, su documentazioni consegnate al sindaco di Napoli e al presidente della regione, che ovviamente hanno fatto finta di non disporne. Era documentazione che veniva da uno studio realizzato in un comune dove c'è la Lega Nord, quindi non è che abbiamo fatto battaglie di parte. Il Governo ci chiese di dividere l'ordine del giorno: andava bene la parte che fotografava la situazione, ma non andava bene la parte dispositiva. Chiese il ritiro della seconda parte. Non ho accettato questa richiesta. E' andata ai voti. La prima parte fu approvata da tutti, la seconda dal centro destra più alcuni del centro sinistra. E cosa ha fatto il Governo? Niente. L'ha messa in un cassetto. Quindi, alla faccia della democrazia, si approva una cosa e poi si fa finta di non averla nemmeno discussa. Nessuno prese in mano quello che era un programma ben preciso su quali discariche andavano attivate, su quali inceneritori fare in modo provvisorio. Nei riufiuti si può fare a meno degli inceneritori. Tremila persone che lavorano, che lavorano davvero nella raccolta differenziata dei rifiuti - non nelle cooperative della cosiddetta sinistra, nelle quali si pagavano gli stipendi per non lavorare e in cambio di questo la sinistra ha lasciato fare tutto quello che voleva a Bassolino e alla sua combriccola in Campania -, a fronte dei tremila posti di lavoro insomma rispetto a 30 posti che garantisce un inceneritore, si vogliono premiare i trenta posti nell'inceneritore perchè lì c'è una grande concentrazione di ricchezze e di profitto.
Dopo le speculazioni edilizie e il traffico di droga gli inceneritori sono il terzo grande business. In poco tempo si pagano i costi dell'impianto, poi sono tutti profitti. E in più si prendono i famosi contributi del CIP6, quei miliardi che noi paghiamo con la bolletta dell'Enel.
Hanno avuto bisogno di drammatizzare Napoli per poter fare in modo che si decidesse in spregio alla consultazione dei cittadini. E ci sono accordi, documenti a livello europeo che impongono l'informazione e la consultazione dei cittadini. Si è potuto bypassare il principio di democrazia, di sovranità popolare, del potere che appartiene al popolo... in che modo? Determinando un emergenza. Consiglierei agli amici la lettura del libro Shock Economy. Siamo dentro alla teoria della Shock Economy. Devi creare le condizioni per cui dopo ai cittadini puoi fargli quello che vuoi.
Questo è stato fatto con i rifiuti di Napoli.
Il mio primo contatto con Napoli comincia da un esito dell'Assise di Bagnoli a verificare le condizioni della Colmata di Bagnoli. Dopo la caduta del Governo - non credo che sarà quello Berlusconi ad affrontarlo - mi rimane ancora di sapere dove son finiti i 40 milioni che dovevano servire per risanare dal punto di vista ambientale la situazione.
Ma già sul tema dei rifiuti emergono questioni incredibili. Sembra di parlare di un altro paese, non dell'Italia, o di quello che noi vorremmo fosse l'Italia. Noi abbiamo una situazione di drammatizzazione del problema di Napoli. Non dappertutto c'era la spazzatura che arrivava al secondo piano, ma in alcune zone. Non dappertutto c'erano idee di costruire inceneritori, di usare discariche, guardacaso in aree soggette alla gestione della malavita organizzata.
Io credo di poter dare un giudizio dopo questa esperienza, e cioè che Napoli è stata usata per creare lo shock della spazzatura. Se ora parli con un cittadino e dici "ma gli inceneritori ci tolgono salute, ci tolgono risorse", la risposta è "..e chè facciamo: ce li mangiamo?". Si è riusciti a determinare un clima in base al quale non si ragiona più di benefici, di cosa costa, se è utile, se non è utile, perchè altre città, altri paesi non li fanno... Berlusconi forse ha insegnato molto delle tecniche di comunicazione: qui si riescono a mettere in piedi degli psicodrammi - come quello dell'energia atomica ma ne parleremo in un'altra occasione. I rifiuti sono questo. Sono uno psicodramma messo in piedi per uscire dalla legalità. Commissari nominati da Prodi o commissari nominati da Berlusconi prima o dopo tutti hanno bisogno di andare fuori dalla legalità, perchè altrimenti non si accontenta chi va accontentato a Napoli, dall'Impregilo ai gruppi della camorra.
In parlamento noi non abbiamo solo protestato. Abbiamo proposto un ordine del giorno, che riguardava la situazione dei rifiuti, e che era basato su studi precedentemente sviluppati, su documentazioni consegnate al sindaco di Napoli e al presidente della regione, che ovviamente hanno fatto finta di non disporne. Era documentazione che veniva da uno studio realizzato in un comune dove c'è la Lega Nord, quindi non è che abbiamo fatto battaglie di parte. Il Governo ci chiese di dividere l'ordine del giorno: andava bene la parte che fotografava la situazione, ma non andava bene la parte dispositiva. Chiese il ritiro della seconda parte. Non ho accettato questa richiesta. E' andata ai voti. La prima parte fu approvata da tutti, la seconda dal centro destra più alcuni del centro sinistra. E cosa ha fatto il Governo? Niente. L'ha messa in un cassetto. Quindi, alla faccia della democrazia, si approva una cosa e poi si fa finta di non averla nemmeno discussa. Nessuno prese in mano quello che era un programma ben preciso su quali discariche andavano attivate, su quali inceneritori fare in modo provvisorio. Nei riufiuti si può fare a meno degli inceneritori. Tremila persone che lavorano, che lavorano davvero nella raccolta differenziata dei rifiuti - non nelle cooperative della cosiddetta sinistra, nelle quali si pagavano gli stipendi per non lavorare e in cambio di questo la sinistra ha lasciato fare tutto quello che voleva a Bassolino e alla sua combriccola in Campania -, a fronte dei tremila posti di lavoro insomma rispetto a 30 posti che garantisce un inceneritore, si vogliono premiare i trenta posti nell'inceneritore perchè lì c'è una grande concentrazione di ricchezze e di profitto.
Dopo le speculazioni edilizie e il traffico di droga gli inceneritori sono il terzo grande business. In poco tempo si pagano i costi dell'impianto, poi sono tutti profitti. E in più si prendono i famosi contributi del CIP6, quei miliardi che noi paghiamo con la bolletta dell'Enel.
Hanno avuto bisogno di drammatizzare Napoli per poter fare in modo che si decidesse in spregio alla consultazione dei cittadini. E ci sono accordi, documenti a livello europeo che impongono l'informazione e la consultazione dei cittadini. Si è potuto bypassare il principio di democrazia, di sovranità popolare, del potere che appartiene al popolo... in che modo? Determinando un emergenza. Consiglierei agli amici la lettura del libro Shock Economy. Siamo dentro alla teoria della Shock Economy. Devi creare le condizioni per cui dopo ai cittadini puoi fargli quello che vuoi.
Questo è stato fatto con i rifiuti di Napoli.
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