le intuizioni ovvie di claudio messora

giovedì 10 luglio 2008

Milano Piazza Mercanti - Intervista a Rino Sanna e Alberto Ricci

Martedì otto luglio. Milano. Piazza Mercanti. A fine manifestazione, raccogliamo qualche opinione. Oggi mi accompagna una new entry di Byoblu.com: Orazio. Mi darà una mano a livello di programmazione del sito web, ma sa improvvisarsi anche cameramen di comprovata esperienza.

Incontriamo Alberto Ricci e Rino Sanna.
Insieme a loro parliamo del press kit distribuito dalla delegazione americana al G8, la cosiddetta biografia colorita di Silvio Berlusconi. Ma siccome non ci facciamo mancare niente, come ignorare l'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera? Da qui all'analisi sulla libertà di stampa in Italia il passo è breve, ma c'è tempo anche per disquisire del tanto famigerato sentimento di antipolitica, e perfino per mettere sul banco di prova le riflessioni sull'evoluzione del Piano di Rinascita Democratica, tema del video Il Discepolo 1816.

Sentiamo cosa ci hanno detto.


BB: "Il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio. Principalmente un uomo d'affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali. Berlusconi era considerato da molti un dilettante in politica che ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla sua notevole influenza sui media nazionali finché non ha perso il posto nel 2006." Questo il contenuto del Press Kit distribuito dagli americani al G8 sul nostro premier. Cosa ne pensate?

RS: "Direi che finalmente gli americani ci vedono come siamo".

AR: "Penso che questo episodio metta in luce l'importanza che gli statunitensi danno agli italiani e ai loro esponenti politici. Ovviamente il nostro Presidente del Consiglio in Italia è un punto di riferimento nel bene e nel male, importantissimo. Così non è per moltissime altre realtà internazionali, in particolare per gli Stati Uniti. Per cui, nel momento in cui non c'è questa particolare attenzione, viene meno anche la cura con cui vengono controllati eventuali documenti che poi vengono distribuiti alla stampa. E' una gaffe dovuta alla scarsa importanza dei nostri esponenti politici".

BB: "Gli Stati Uniti hanno ufficialmente chiesto scusa.."

AR: "Non potevano agire diversamente."

BB: "Però io mi domando, a livello di immagine internazionale..."

AR: "Rimane."

BB: "La cartelletta è là, e il danno è fatto."

AR: "Certamente"

BB: "Ieri sul Corriere della Sera è uscito un editoriale a cura di Ernesto Galli Della Loggia che sminuiva la partecipazione a questa manifestazione nazionale, circoscrivendola ad un gruppo di nostalgici irrecuperabili, vittima di tre grandi miti. Il mito delle due italie, quella buona e quella cattiva (dove ci si riconosce in quella buona); il mito dell'unità, che porta a considerare traditori chi la pensa diversamente; il mito del moralismo, entro il quale si declina l'antipolitica per il popolo della sinistra, laddove per il popolo della destra l'antipolitica significa sostanzialmente fregarsene."

AR: "Penso che Galli Della Loggia sia uno degli esponenti, non direi massimi, di un giornalismo che tende non a descrivere, ma a costruire degli scenari che piacciono a determinati referenti, ma che non necessariamente sono la realtà. L'importante è che questi scenari abbiano una loro consistenza, attraverso ragionamenti, sillogismi.. Talvolta questi sillogismi sono anche male impostati. Accomuno, a Galli Della Loggia, Panebianco e Ostellino, tra i giornalisti più rappresentativi di questo modo di non descrivere, ma volere che le persone si abituino a un determinato scenario."

BB: "Chiunque esprima un dissenso rispetto alle forme del fare politica, oggi viene tacciato di antipolitica, però mi pare che l'essenza della politica sia la partecipazione, quindi un cittadino che va in piazza per esprimere un parere, fa propriamente della politica. Come mai viene accusato di fare 'antipolitica'?"

AR: "Perchè, non soltanto nel caso dell'antipolitica, sempre più spesso la terminologia viene stravolta. Vengono usate delle parole convenzionali che in realtà hanno un significato molto diverso. Nell'esempio dell'antipolitica è certo che non è essere contrari alla politica ma essere contrari a un certo modo di fare politica, di gestire il potere, di individuare le priorità, di costruire dei percorsi anche professionali. Oggi si è parlato della necessaria limitazione del potere dei partiti, e in questo senso è giusto richiamare la costituzione a fare attenzione a far sì che i partiti abbiano una vita non solo democratica, ma trasparente, perchè oggi, al termine di una evoluzione di decenni, i partiti sono nella condizione di fare delle cose senza dover rendere conto. E' uno dei motivi della perplessità di molti cittadini nei confronti di questi atteggiamenti."

BB: "Noi infatti viviamo in una democrazia rappresentativa, non essendo diretta.."

AR: "Ma non è delegata! E' una democrazia rappresentativa che è completamente diversa da una democrazia delegata. Oggi il nostro sistema democratico è fortemente influenzato dall'idea aziendalista che le decisioni debbano essere prese in via pragmatica ma soprattutto con la ricerca dell'unanimità. Non è questo lo spirito della democrazia. La democrazia è confronto tra posizioni che non necessariamente devono arrivare ad una sintesi, perchè è da questa mancanza della sintesi che nasce il necessario controllo reciproco, e quindi il sistema di pesi e contrappesi."

BB: "Grazie e mille".

Ci rivolgiamo a Rino Sanna.

BB: "Le faccio la stessa domanda riguardo all'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia. Cosa ne pensa?".

RS: "La prima cosa che ne penso è che io ho deciso da un po' di tempo ormai di non leggere più nessuno dei cosiddetti quotidiani che vanno per la maggiore o per la minore in questo paese, perchè non intendo essere turlupinato quotidianamente. Quindi le mie informazioni le assumo diversamente, altrove, dove mi arrivano notizie che su questi cosiddetti mezzi di disinformazione non arriveranno mai, e per mia fortuna riesco a pensare qualche cosa di più di quello che pensano queste grandi firme dei grandi quotidiani. Sarebbe ora che una popolazione un po' più vigile, un po' più critica, dimenticasse per sempre i grandi nomi, le grandi firme, i grandi direttori di questi quotidiani troppo profumatamente pagati per essere leali e trasparenti nel mestiere che fanno, perchè vuol dire che quei soldi qualcuno glieli da, e siccome i soldi li danno solamente a coloro che li meritano, nel senso che servono a qualche cosa, tranne che al compito fondamentale dell'informazione, sarebbe bene che noi entrassimo nell'edicola, comprassimo il giornale per stracciarlo tutti i giorni, prima di metterci gli occhi. Quindi a me di quello che Galli Della Loggia può dire o pensare non me ne può fregare di meno. In più però dico che se fosse davvero possibile distinguere ormai tragicamente tra quello che può essere chiamato destra e quello che può essere chiamato sinistra, noi avremmo raggiunto il culmine del nostro senso critico. Il fatto è che questo non è vero, per cui ormai noi siamo dominati con poche speranze di uscirne da una oligarchia politica che si autonomina con il nostro voto. Quindi noi siamo chiamati a far finta di aver votato perchè questi un domani ci rinfaccino oltretutto 'ma guarda che ci hai votato tu'."

BB: "Lei è dunque favorevole ai tagli sull'editoria pubblica che era uno dei punti inseriti nei tre referendum di Grillo?"

RS: "No. Io su questo punto non sono affatto di questo parere. Io considero anzi che l'editoria pubblica sia una risorsa quando è editoria pubblica, quando non è truccata, pilotata, manovrata e poco trasparente come è quella di oggi. Quella di oggi non è un'editoria pubblica, è un'editoria mercificata a disposizione dei cosiddetti poteri forti e meno forti, e di tutti quelli come la cosiddetta sinistra di oggi che ambiscono a entrare nel cosiddetto gioco del potere. Quindi: che venga l'editoria pubblica! Ma con garanti che siano finalmente tali, e non queste schifezze qua."

BB: "Ne approfitto per farle una domanda. Recentemente mi sono andato a rileggere il Piano di Rinascita Democratica sequestrato a Villa Wanda a Licio Gelli. La famosa tessera 1816, nominativo Berlusconi Silvio, negli ultimi trent'anni di storia italiana l'ha fatta da padrone. Se io faccio un raffronto critico tra la storia degli ultimi trent'anni italiana e ciò che veniva auspicato nel manifesto della loggia P2 io trovo una serie di similitudini impressionanti, a cominciare dalla creazione di due grandi movimenti, uno attestato su posizioni di centro destra e uno su posizioni di centro sinistra, con l'esclusione di tutte le più piccole realtà, che mi sembra si sia avverato con il veltrusconismo. Altri punti presenti sul Piano di Rinascita Democratica sono la necessità di separare la carriera requirente dalla carriera giudicante per i magistrati, o il fatto che i magistrati avrebbero dovuto essere sottoposti a test attitudinali al loro ingresso in carriera. Mi sembra che il nostro premier abbia fatto questa proposta più volte nel corso delle sue legislature. Più altre varie ed eventuali. A me sorge il dubbio che nonostante ufficialmente l'associazione di stampo massonico deviato denominata P2 sia stata sciolta, qualcuno stia ancora portando avanti quel piano, e in fondo stia anche riuscendo a realizzarlo. Lei cosa ne pensa?"

RS: "Io dico: beato lei che ha ancora dei dubbi. Io ho solo delle certezze a questo riguardo. E vorrei dire che, pur non avendo prove perchè se no avremmo risolto tutti i problemi.. se noi tutte le volte avessimo le prove di chi è l'assassino, il mafioso, il criminale, problemi nel nostro paese non ne avremmo mai più. Il fatto è che su un ordinamento giuridico che ci impone la prova di tutto questo, noi falliremo sempre come abbiamo fallito sempre in tutti i grandi processi di tutte le grandi tragedie degli ultimi trent'anni. Non arriveremo mai a una soluzione. Io ritengo invece che senza bisogno di prove si possa assimilare e ritenere convergente quella che è la massoneria con quella che è la mafia, con quella che è la 'ndrangheta, con quelle che sono tutte le forme di criminalità organizzata possibili immaginabili. Senza fare riferimento ai confessionali."

BB: "Le faccio un'ultima domanda. Ha detto che lei si informa in maniera alternativa. Noi per esempio siamo per l'informazione su YouTube, sui blog. Se volesse dare un suggerimento ai nostri videolettori.."

RS: "E io sono esattamente sulla stessa linea. Io so distinguere all'interno della rete fra un pedofilo e una persona perbene. Sembra che ormai questo sia difficile nella accezione comune, per cui tra poco ci chiuderanno anche la rete. Io e lei avremo difficoltà a reperire un'informazione trasparente. Io ritengo che fino a quando questo momento catastrofico non succederà, noi potremo, con la nostra intelligenza e il nostro senso critico, andare in rete e discernere la bufala da quella che è un'informazione che manca sulla nostra strada."

BB: "Grazie e mille, arrivederci."

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