le intuizioni ovvie di claudio messora

venerdì 4 luglio 2008

L'alveo della Costituzione

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Martedì 1 luglio 2008. Conferenza stampa di Berlusconi ad Acerra sulla questione rifiuti. Accanto a lui, alla destra del padre, siede Bertolaso. Il Premier garantisce che entro la fine di luglio non resterà più nemmeno un solo sacchetto di munnezza in tutta la Campania. Bene, questo è il Berlusconi che mi piace! Attuativo! L'uomo del fare. Ci sarebbe quasi da intonare un bel 'Meno male che Silvio C'é!', se non fosse che un giornalista zerbino, emozionatissimo nel rivolgersi al suo padrone, chiede la parola. Fa un paio di domande che avrebbero potuto anche essere scomode ma, poste in maniera da contenere in sé il germe della risposta, danno un facile assist al Cavaliere. Tanto che Fede ha già fatto sapere che desidera subito il cv dell'esimio collega, esemplare caso di giornalismo indipendente. Emilio, vista la calura, stava giusto cercando una bella sedia a sdraio per la sua terrazza panoramica vista Arcore. Ma sentiamola, questa domanda.

"Oggi c'è stato un richiamo da parte del Presidente della Repubblica per non esprimere giudizi di costituzionalità sulle leggi dello stato. [ndr: fine della pseudo domanda - inizio di quella successiva] E' pentito di non avere usato il decreto per intervenire sull'uso delle intercettazioni? Mi sembra che stiamo passando da una fase in cui c'era l'uso dello strumento giudiziario nei suoi confronti.. siamo arrivati allo scandalismo per non dire di peggio."

Il Cavaliere, che fino a poco prima elargiva compiaciuti sorrisi, serra le mascelle e assume l'aria grave del consumato statista.

"Non credo di dover aggiungere niente a ciò che ha dichiarato in forma pubblica il Presidente della Repubblica. I presidenti di Camera e Senato si erano recati da lui per sottolineare qualcosa che non sta nell'alveo della nostra costituzione. Il presidente della Repubblica ha accolto gli argomenti del Presidente della Camera e del Presidente del Senato, e ha prodotto una dichiarazione che mi sembra assolutamente completa. Ogni istituto deve fare ciò che la Costituzione gli assegna, non deve andare a prevaricare i compiti e le competenze di altre istituzioni. Quindi su questo ha già risposto il Capo dello Stato".

Casualmente ho qui la lettera del Capo dello Stato, che detto per inciso non ha accolto nessuna argomentazione dei presidenti delle Camere, ma ha solo inviato una comunicazione al CSM già prevista e con lo stesso concordata. Vediamone uno stralcio, quello non citato dai TG generalisti.

"Non può [invece] suscitare sorpresa o scandalo il fatto che il CSM formuli un parere - diretto al Ministro della Giustizia - su un progetto di legge di assai notevole incidenza su materie di diretto interesse del CSM stesso. Si tratta infatti di una facoltà attribuitagli espressamente dalla legge n°194 del 1958, il cui esercizio si è consolidato in una costante prassi istituzionale. I disegni di legge su cui il CSM è chiamato a dare pareri sono quelli concernenti l'ordinamento giudiziario e ogni altro oggetto comunque attinente alle predette materie. I pareri sono dunque destinati a rilevare e segnalare le ricadute che le normative proposte all'esame del Parlamento si presume possano concretamente avere sullo svolgimento della funzione giurisdizionale."

Il CSM ha dunque il diritto, per legge, di formulare pareri su questioni inerenti alla legiferazione in materia di giustizia. E che parere aveva dato, il CSM?

Ha criticato la scelta di una data arbitraria, il 30 giugno 2002, come spartiacque tra i processi da congelare e quelli da lasciar cuocere, e la scelta delle tipologie stesse di reato. Sostiene, il CSM, che tale scissione fermerà oltre la metà dei dibattiti, contravvenendo al diritto dei cittadini di ottenere giustizia in tempi ragionevoli come da articolo 111 della Costituzione. Le richieste di risarcimento non si conteranno, e a pagare il conto saranno i cittadini incensurati. E' criticata anche la sospensione facoltativa dei procedimenti in dipendenza dalla prossimità della loro prescrizione e della non eseguibilità della pena, magari perchè ricade nei termini previsti dall'indulto. Sarebbe come dire: sì, potrei finire di processarti e magari anche condannarti, ma tanto poi in galera non ci vai... quindi chè ti processo a fare?? In questo modo si legalizza la prescrizione come strategia difensiva per ottenere l'impunità, e l'indulto verrebbe applicato a monte del processo, evitando addirittura di infliggere le condanne. Certi reati, sotto ai termini dell'indulto, si potranno commettere con la certezza dell'impunità.

Quindi, la legge 194 del 1958 conferisce al CSM il potere di esprimere un parere. Il CSM, quando lo esprime, ricade quindi nell'alveo della nostra Costituzione, dato che nessuna legge può durare dal 1958 in un contesto di palese incostituzionalità, men che meno dunque la 194.
Ma Berlusconi sostiene il contrario: "I presidenti di Camera e Senato si erano recati da lui per sottolineare qualcosa che non sta nell'alveo della nostra costituzione".

Falso.

Mi raccomando, amici della Campania. Alla mezzanotte del 31 di luglio voglio che andiate in giro in cerca di sacchetti di munnezza residui. Possibilmente maleodoranti. Se ne trovate qualcuno, scattate una foto che li repertiamo e li facciamo recapitare uno per uno direttamente a B&B, che non sta per Bed&Breakfast ma per Berlusconi-Bertolaso. Chi altri, se no?

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