Isole
Siamo isole, lo siamo sempre stati. Piccoli atolli brulicanti di singolari forme di vita, i nostri pensieri. Neppure noi sappiamo bene da dove vengano, nè dove siano diretti. Però li capiamo. In quell'attimo splendente in cui ci attraversano come un dono, essi ci rivelano tutti i loro segreti. Anzi, per l'esattezza noi siamo i nostri pensieri. E' il loro continuo avvicendarsi come le onde del mare, o come le foglie nei mulinelli creati dal vento... è questo che noi chiamiamo coscienza. Un sapere inaccessibile che nessuna interfaccia potrà trasferire, nessun motore di ricerca potrà catalogare, nessun hacker potrà duplicare. E che sfortunatamente morirà con noi.
Sì, siamo isole! Abbiamo uno statuto autonomo, anzi perfino una costituzione interamente scritta da noi. Abbiamo leggi immutabili e altre che siamo disposti a cambiare, dopo essere state comprese e approvate dal buon senso. Siamo re e regine, abbiamo in noi musici, poeti e scrittori che ogni giorno inventano per noi personalità nuove, che invariabilmente sfoggiamo per sorprendere gli amici. Abbiamo perfino un esercito ben addestrato che chiamiamo orgoglio. Ci aiuta a metterci sulla difensiva quando venti di cambiamento si avvicinano minacciosi. Combatte per la nostra sovranità affinchè nessuno, di questa nostra isola, possa mai dire colpita e affondata. Abbiamo la nostra fede, simile ad una religione di stato perchè nel nostro mondo niente è laico. Ogni cosa è rivelata, scritta in un vangelo che racconta della nostra infanzia, dei nostri primi miracoli, quando mille trasformazioni prodigiose ci hanno fatto sentire onnipotenti e immortali. Una bibbia che narra della nostra passione, la sofferenza giornaliera di essere isole e non vedere mai un albero maestro comparire all'orizzonte. Il testo sacro dei nostri miti e dei nostri tabù, che ogni domenica recitiamo professando il nostro credo, dopo esserci confessati e quasi sempre autoassolti in cerca di un segno di pace. Ed è inseguendo le sue antiche profezie che ogni giorno scriviamo il nostro messaggio d'amore, lo chiudiamo nell'ennesima bottiglia di birra ormai vuota e lo affidiamo alle correnti del mare. Non perchè qualcuno lo possa davvero leggere, ma perchè è un'ottima ragione per continuare a bere.
Siamo isole, sì! Ed è per questo che ci affanniamo tanto a costruire ponti.
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