La nonna incatramata
Tutti hanno un sogno. Alcuni ne hanno più di uno. Uno dei miei è quello di poter viaggiare nel tempo. Mi piacerebbe tornare in un'epoca remota, dove il mondo era incontaminato. Probabilmente morirei sul colpo.
Alla prima boccata di aria pura, senza la nostra salubre quantità di piombo, nanoparticelle e gas di scarico, i polmoni ne sarebbero corrosi come da un gas venifico. Il primo sorso d'acqua, ricca come sarebbe di nutrienti e priva di cloro, di cromo, con l'aggravante di provenire da falde non arricchite dal passaggio sotto a una discarica percolante, corroderebbe l'esofago e le pareti dello stomaco in pochi secondi. Le verdure, cresciute lontano dalle purificanti piogge acide, non avrebbero sapore, e la carne di animali che pascolano liberi, senza essere costretti a vivere ammucchiati l'uno sull'altro, ricoperti dalla loro stessa urina, gonfi di antibiotici per debellare le infezioni, sarebbe sicuramente incommestibile.
Sì, un mondo senza raffinerie, inceneritori, discariche, sversamenti, fughe radioattive e tubi di scappamento sarebbe letale per noi. Per fortuna il progresso ci ha aiutati a rendere l'ecosistema compatibile con la nostra esistenza. Le centrali nucleari, con i loro piccoli e frequenti incidenti, contribuiscono a rendere le nostre terre sufficientemente radioattive da scaldarci. Gli inceneritori provvedono a diffondere salutari nanoparticelle nell'aria, che aiutano a rendere i nostri tessuti corporei meno cagionevoli e rinforzano le difese immunitarie. I nostri lungimiranti amministratori pubblici - che non smettono mai di preoccuparsi per noi - corteggiano le compagnie petrolifere e pur di sterminare questa natura selvaggia e incontaminata, che con la sua purezza costituisce una minaccia alla nostra sopravvivenza, distribuiscono concessioni di sfruttamento a destra e a manca.
I cittadini della Basilicata sono già al sicuro: a tavola possono finalmente permettersi un vino contaminato dalle emissioni di un Centro Oli che ha devastato l'ambiente. Gli abruzzesi non volevano essere da meno e sono insorti. Nei pressi di Contrada Feudo - Ortona - sono infatti pieni di vigneti dai quali viene prodotto un vino pregiato come il Montepulciano d'Abruzzo: hanno preteso e stanno ottenendo l'installazione di una raffineria dell'ENI che possa inquinarlo quel tanto da conferirgli un retrogusto tipico da idrodesulfurizzazione: l'ideale per accompagnarsi a pesce al mercurio, arsenico e cromo, e a un contorno di ortaggi geneticamente modificati.
Nelle Marche, dal canto loro, sono già a posto così. Il 4 aprile 2007, 18km di spiaggia tra Rocca Priora a Senigallia sono state ricoperta da combustibile ATZ, altamente tossico. Considerato da uno sparuto gruppo di ecoterroristi come uno dei più gravi disastri ambientali mai occorsi sul mare Adriatico, in realtà è stato un cortese omaggio di una raffineria dell'API alle amministrazioni locali allo scopo di incentivare il turismo e liberare spazio utile, facendo passare il tasso di mortalità di Falconara Marittima dal 43° posto nelle Marche al 9°.
Uno di questi ecoterroristi che cercano di seminare il panico mi ha scritto una lettera, che ho deciso si pubblicare a dimostrazione dell'insensatezza di questi disadattati sociali.
Ciao, innanzitutto i soliti complimenti che riceverai a raffica da molti appassionati della rete e che penso non facciano mai male.
In secondo luogo leggendo il tuo servizio sulla raffineria in Abruzzo (che mi sono permesso di divulgare ai miei ex compagni di liceo e agli amici del calcio a 5) mi è venuto a mente di parlarti di una cosa che mi ha sempre infastidito, chissà se un po’ di sana informazione comincerebbe a cambiare le cose almeno nella testa della gente...
Vivo a Torino ma sono nato in un paesino vicino ad Ancona, ogni estate i miei mi portavano dai nonni, passavo le giornate in quella casa in cui ho un mucchio di ricordi e qualche volta andavamo al mare.
Il mare in quel tratto, (tra la località di Marzocca, vicino Senigallia, ed Ancona) è fatto di tratti di spiaggia con i sassi.
Se provi a stenderti però rischi di ritrovarti incatramato...
Immaginati su quella spiaggia, sei li che stai leggendo il tuo libro, e a un certo punto della lettura noti che una pagina è sporca di nero. Tu stavi giochicchiando con un sasso e la tua mano... guardi la mano con cui hai girato la pagina, si... è sporca anche quella.
Sei li che ti chiedi il perchè...
Guarda alla tua destra... laggiù...la vedi???
E’ una raffineria dell’Api.
Tra l’altro in passato è esploso un serbatoio lasciando una densa colonna di fumo nero e forse qualche vittima.
Ora mi chiedo: quali sono le ragioni che hanno spinto un paese come l’Italia e una regione come le Marche a tollerare un simile scempio?
Lo stabilimento penso dia lavoro a un centinaio di persone. Lo stabilimento e la ferrovia, che in alcuni tratti divora la costa talmente gli è vicina, proibiscono però lo sviluppo turistico della zona. Due o tre anni fa c’è stata addirittura una perdita da un serbatoio ed é fuoriuscito petrolio in mare che poi ha invaso la costa.
Quel tratto di mare, quelle colline se non ci fosse la raffineria prometterebbero uno sviluppo turistico stellare...
Byoblu, serve il tuo aiuto... se tornerò a trovare la nonna e non la troverò incatramata ti manderò un video!
Andrea Lucchetti
Attenzione: se trovate una nonna incatramata che si aggira esangue in un paesino nei pressi di Ancona, non datele subito fuoco: il nipote è un pericoloso ecoterrorista contrario allo sviluppo, al progresso scientifico e tecnologico, che vorrebbe far passare le compagnie petrolifere per delle associazioni a delinquere che non lavorano per il nostro bene, come vorrebbero farci credere, ma che starebbero addirittura distruggendo ogni cosa al solo scopo del profitto personale.
Pedinate di soppiatto la nonna e... se per caso il nipote dovesse commettere un'imprudenza e avvicinarsi, avvolgetelo nel bitume e consegnatelo immediatamente alla security dell'API o dell'ENI perchè venga sacrificato al Dio Oro Nero.
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