16 dicembre: il tam tam dei blogger per Europa7
Bersani su Europa7 e Social Card
Il 16 dicembre 2008 è una data importante. Un commissario del Consiglio di Stato stabilirà se l'Italia vuole rispettare la sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Europa7 oppure no. Sarebbe come dire che un poliziotto ti ferma perché vai a 180 Kmh in città e anziché multarti si mette a pensare se vuole rispettare il codice della strada oppure no. Una sentenza della Corte Europea non si discute. Si applica. Dappertutto. Tranne qui.
Sì, il 16 dicembre 2008 è una data molto importante. Non a caso non ne parla nessuno. Non a caso i giornali e i telegiornali tacciono penosamente. Se parlassero, posta di fronte alla possibilità di avere finalmente una voce fuori dal coro, la gente chiederebbe il rispetto della costituzione e della sentenza del tribunale europeo. Molti scenderebbero in piazza con il telecomando in mano. In un grande rito collettivo, tutti insieme strapperebbero il bottone del quarto canale per sostituirlo con quello dove c'è scritto sette.
Rete4 ha perso la concessione delle frequenze e non deve trasmettere. E' abusiva. Europa7 ha vinto le concessioni e non può trasmettere. E' censurata. Dovrebbe chiedere asilo televisivo alle altre nazioni europee, magari in quella Svezia dove la nostra pluralità di informazione è l'occasione per farsi quattro risate sul canale di stato.
Due settimane prima del 16 dicembre il tam tam dei blog dovrebbe iniziare a battere sulle pelli tese dei post. La rete dovrebbe iniziare ad agitare gli schermi e le tastiere. I mouse dovrebbero essere impugnati e sollevati in segno di sfida. Noi vi stiamo guardando. Non potete fare quello che volete. I telelobotomizzati non sanno e non vedono niente, ma noi VI GUARDIAMO, VI CONTROLLIAMO, LO RACCONTIAMO.
Il 16 dicembre 2008 rispettate la legge.
Rispettate la democrazia.
Rispettate gli italiani!
Rispettate la democrazia.
Rispettate gli italiani!
Se ci sono blogger che si vogliono attivare, mi contattino: byoblu@byoblu.com.
Ho incontrato Pier Luigi Bersani. Gli ho chiesto di Europa7, cui il Decreto Ministeriale del 28 luglio 1999 ufficializzò la concessione delle frequenze. Non ne sapeva niente manco lui. Gli ho ricordato io che il 16 dicembre si va ai rigori. In quanto ministro ombra dell'Economia, gli ho anche chiesto cosa ne pensa della Social Card di Berlusconi. Guardate il video o leggete qui sotto la trascrizione dell'intervista.
Byoblu: "Onorevole Bersani buonasera. Vorrei avere il suo parere sul caso Europa7, che dal 1999 pur avendo vinto la concessione governativa per l'attribuzione delle frequenze, ancora non riesce a trasmettere. Ho intervistato Di Stefano, che dice che il 16 dicembre finalmente il commissario nominato dal Consiglio Di Stato deciderà definitivamente sulla questione. Qual'è il suo parere in merito: ce la faremo finalmente a vedere una televisione alternativa oppure no?"
Pier Luigi Bersani: "Se ce la faremo francamente non lo so, e con l'aria che tira non posso essere d'amblai così ottimista. Però certamente in questa vicenda c'è una ferita molto grave alle regole del gioco, non c'è dubbio. E' una vicenda tormentata, complicata, che dimostra ancora una volta come purtroppo in Italia capita che le regole siano ovviabili, aggirabili. Io credo che sarebbe veramente auspicabile che la normalità delle regole fosse ristabilita, anche perché - insomma diciamolo chiaro - un po' di pluralismo qui non guasterebbe. Non credo che Berlusconi ne avrebbe un danno così rilevante. Mi pare che Berlusconi oltre al potere che ha come Presidente del Consiglio, possa anche accontentarsi di una quota che rimarrebbe molto significativa dell'informazione, della comunicazione nazionale. E quindi aspettiamo questa decisione, forse non con tantissima fiducia, ma con un non si sa mai, ecco..."
Byoblu: "Berlusconi vuole dare la Social Card ai più poveri per riuscire a gestire questo momento di crisi. Lei in quanto ministro ombra dell'Economia cosa ne pensa?"
Pier Luigi Bersani: "Dunque, guardi, io penso questo. Questa Social Card è un'invenzione americana, così come le ipoteche sulla casa. I mutui ipotecari sono un'invenzione americana. Nel 2003 Tremonti tentò di importare i mutui ipotecari, noi riuscimmo a stopparlo. Adesso importa la Social Card, che è un meccanismo tutto americano, diciamo compassionevole verso i poveracci, che non risolve niente dell'ingiustizia sociale. Ora io mi chiedo: ma perché dall'america continuiamo a importare delle ciofeche e non importiamo per esempio le norme sul conflitto di interessi, le norme sull'evasione fiscale? Questo dovremmo importare dall'america. Sulla Social Card, è chiaro che sui soldi non si sputa mai, soprattutto per uno che ha bisogno dei 40€, però c'è un modo molto più dignitoso di darli. Se hai due soldi glieli dai sulle pensioni, perché loro li spendano come vogliono, senza andare a chiedere a Tremonti se devono spenderli in beni alimentari, piuttosto che prendersi una maglietta o un abbonamento telefonico. Ecco. Credo che questi provvedimenti dimostrino il particolare sguardo che ha la destra sui problemi sociali, che è uno sguardo da miliardario. Lo sguardo di un miliardario che da le briciole ai poveracci. Noi abbiamo ovviamente un'altra idea. Bisogna fare detrazioni fiscali significative su salari, pensioni, stipendi. Bisogna far migliorare il potere d'acquisto, far pagare le tasse a chi deve pagarle, redistribuire meglio la ricchezza, perché così si fa un po' di giustizia ma si fan ripartire anche i consumi. Con le Social Card non credo che ripartano i consumi."
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