le intuizioni ovvie di claudio messora

venerdì 7 novembre 2008

CTRL-ALT-CANC

Il mondo parla di Berlusconi. Credetemi, perfino per me è spiacevole constatare che continua a parlarne male. Berlusconi è al vertice di una piramide che rappresenta tutti gli italiani, uno per uno. Non serve dire io non mi sento rappresentato: una società è un sistema composto da individui raggruppati in base a criteri ben definiti, che non si esprimono in maniera caleidoscopica e frammentata, ma eleggono un portavoce che parla a nome e per conto della collettività. Di fronte al resto del mondo, noi siamo tutti Berlusconi.

Il vero problema è questo. Non siamo stati capaci di esprimere una classe dirigente adeguata a questo periodo storico. Abbiamo politici vecchi, arretrati e incapaci di pensiero innovativo. Ce li abbiamo perchè ce li abbiamo messi noi: li abbiamo votati.
L'America ha dimostrato di saper cambiare, di essere in grado di rompere con gli schemi tradizionali, di saper guardare avanti utilizzando modelli e concetti nuovi. Barack Obama si è rivolto agli americani. Li ha coinvolti uno per uno, ha parlato loro attraverso la rete. Per la prima volta le elezioni politiche del più grande paese democratico sono state vinte attraverso l'utilizzo sapiente e pervasivo di internet. La rete cambia il mondo.

Noi invece abbiamo Luca Barbareschi che dichiara che internet va regolamentata, che non capisce che è proprio la rete, al contrario, che si autoregola. In rete emergono i contenuti migliori a discapito di quelli inaccettabili. Questo è possibile grazie al concetto di intelligenza distribuita. Dal crollo della Torre di Babele in poi, il più grosso problema dell'uomo è stata la comunicazione. Le parole e le idee hanno sempre sofferto della mancanza di circolazione, del tentativo di strumentalizzazione, della censura. Oggi invece abbiamo un fenomenale strumento grazie al quale tutto è confrontabile. Le singole faziosità, le strumentalizzazioni... tutto si può mettere a confronto perchè ognuno di noi abbia la capacità di scegliere liberamente.

Oggi possiamo cambiare il mondo. Yes we can!
Per farlo, dobbiamo esprimere coraggiosamente nuovi talenti che abbiano internet, l'open source e il copyleft nel sangue, il cui dna contenga geni dedicati alla comprensione e allo sviluppo dello streaming video, della banda larga, dei comuni trasparenti, delle webcam in h24. La nuova rivoluzione si combatte online.

Dobbiamo mandare a casa questi vecchi mafioburocrati che non sanno cosa significa cut&paste, drag&drop, tag, blog, feed e sostituirli con una nuova generazione di giovani appassionati, idealisti, pieni di talento e nati con le mani sulla tastiera.

Se vogliamo portare quest'italietta nel futuro, la soluzione è una sola: CTRL-ALT-CANC.

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