le intuizioni ovvie di claudio messora

domenica 9 settembre 2007

Come ti faccio la roulette russa con i pacchi di macine sugli scaffali dei supermercati.

Chi non ricorda la lista degli alimenti che una ricerca ha scoperto essere contaminati da nanoparticelle dannose per la salute?
Partita come denuncia dal blog di Beppe Grillo, in questo post, dal titolo emblematico Ferramenta Ambulanti, si è poi trasformata in una catena di email che avrà fatto parecchie volte il giro del mondo.

Beppe ha pubblicato un articolo in cui riportava i risultati di una ricerca condotta da due scienziati, un'esperto di farmacologia e una fisica, al secolo Stefano Montanari e Antonietta Gatti.

La ricerca riportava una lista di alimenti comprati al supermercato e contenenti nanoparticelle inorganiche altamente nocive.
Beppe Grillo, nei suoi spettacoli, insinuava poi che le lobbies avevano ritirato il microscopio elettronico ai due ricercatori, infastidite dalla pubblicazione dei risultati, e lanciava una raccolta di fondi per acquistare un nuovo microscopio, portata a termine con successo.



Tanto per rinfrescarci la memoria, ecco Grillo in uno dei suoi show che affronta l'argomento.



Dal blog si è poi sviluppata una catena impressionante di email. Paolo Attivissimo è andato a cercare Stefano Montanari e gli ha chiesto se fosse tutto vero.
L'intervista, in formato mp3, è scaricabile a questo indirizzo.

Ora, stabilite le coordinate, veniamo al punto.

C'è in rete un signore che sembrerebbe rispondere al nome di Francesco Sblendorio, il quale in questo post sostiene che Beppe Grillo faccia della disinformazione.

Il chè parrebbe un'accusa gravissima per chi, come Grillo, fa proprio della disinformazione un'arma per accusare il sistema.
Gli argomenti che Sblendorio usa non sono però ineccepibili. E allora proviamo ad eccepire. Elenchiamoli uno per uno, e vediamo che valutazione darne.

1. I ricercatori hanno scritto lettere alle aziende, che non hanno risposto

Beppe sostiene nei suoi spettacoli che i ricercatori, dopo avere scoperto le nanoparticelle all'interno degli alimenti incriminati, abbiano scritto alle aziende produttrici per informarle, e non abbiano ottenuto risposta alcuna.
Ora, il punto è che Montanari nella sua intervista nega di avere mai scritto ad alcuno.
Questo può essere vero. C'è tuttavia da dire che nel suo post, Grillo invita egli stesso le aziende citate a fornire una spiegazione pubblica di quanto venuto alla luce. Quello che Grillo lamenta, semmai, è che dopo la pubblicazione dei risultati della ricerca (sia sul sito ufficiale, che sul blog di Grillo, che ha una diffusione enorme), ci si sarebbe dovuti aspettare una reazione forte, una serie di controlli attenti e capillari per verificare l'entità e la diffusione delle contaminazioni. Tuttavia questo non è accaduto. Non una denuncia, non un'indagine, nessun interesse da parte dei media. Questo è il vero problema!
Grillo ha probabilmente sostenuto un'inesattezza sul particolare della lettera con richiesta di informazioni spedita dai due ricercatori, ma tale inesattezza appare ragionevolmente risibile di fronte alla gravità della scoperta.

Parlare di disinformazione, Sblendorio, è come puntare il dito contro la luna, indicandola luminosa nel cielo, e accorgersi che qualcuno concentra lo sguardo sul dito, anzichè seguirne la direzione.

2. Chi ha spinto per togliere il microscopio ai due ricercatori è stata la lobby di queste aziende, assieme alla Comunità Europea.

Qui l'autore dell'articolo (Sblendorio) dimostra un'evidente ingenutità.
Dopo la pubblicazione dei risultati delle ricerche, ai due scienziati viene sottratto il microscopio. Una coincidenza davvero impressionante, arrivata con notevole tempismo. Sblendorio basa l'accusa di disinformazione su quanto dichiara Montanari sul punto, ovvero che il microscopio è stato loro sottratto, vero, ma non dalle lobbies dell'industria alimentare (o da chi mangia sugli inceneritori), bensì da un responsabile dell'istituto scientifico il quale ne aveva l'autorità, e che evidentemente non gradiva le loro ricerche (parole testuali).
Ora, anche un bambino capirebbe che Montanari mai e poi mai potrebbe pubblicamente fare un atto d'accusa contro i mandanti, nè è plausibile che una lobby telefoni a lui direttamente per chiedergli gentilmente di smetterla di comprare biscotti e fare fastidiosi esami. Più probabilmente basterebbe fare pressione su chi ha l'autorità di destituire i due ricercatori dai loro incarichi, sottraendo loro lo strumento di indagine principale.
E' così che funziona il mondo. Grillo ha solamente fatto due più due. Il suo lavoro è quello di fare ridere, certo, e per farlo ha sempre scelto contenuti scomodi, unendo così l'utile al dilettevole. Grillo si prende la briga di dire quello che nessuno avrebbe mai il coraggio di dire, magari usando lo strumento dell'iperbole, magari esagerando un po', ma del resto è ormai consolidato profeta di questo inizio millennio: deve battere la gran cassa per farsi ascoltare.
Con la disinformazione, caro Sblendorio, tutto questo non ha nulla a che fare. Potresti magari accusare Grillo di diffamazione, cosa che accade spesso a chi si assume la responsabilità di quello che dice. Resterebbe invece da chiedere al responsabile dell'istituto di ricerca in questione come mai le ricerche di Montanari e della Gatti erano così indesiderate. Ma ho il vago sentore che le sue risposte sarebbero sì, in questo caso, un esempio di disinformazione. Forse Paolo Attivissimo potrebbe intervistare anche lui. Sarebbe interessante.

3. I prodotti elencati sono contaminati, in generale.

Se il punto precedente faceva difetto dal punto di vista di un'eccessiva ingenuità, qui devo dire che la logica di Sblendorio subisce un improvviso black-out.
L'argomentazione è la seguente: Montanari ha sostenuto che i prodotti elencati nella sua ricerca sono stati analizzati in un unico campione, comprato in un supermercato qualunque. Questo, se da un lato certifica che almeno in una confezione di Macine è stato rinvenuto del titanio (!!!), non autorizza a concludere che in tutte le confezioni di Macine sia contenuto del Titanio.
Non fa una grinza. E' logica elementare. Ma sarebbe come se io scoprissi che la mia Peugeot ha un difetto di costruzione tale per cui in curva i freni saltano, e non dovessi inquietarmi nè comunque rivalermi sulla Peugeot perchè non ho affatto dimostrato che esistano altre autovetture con identico difetto. A parte le stime probabilistiche (e di buon senso) che inducono a ritenere che se in un sacchetto di Macine c'è del Titanio, allora è quasi certo che tale elemento si trovi perlomeno in moltissime altre confezioni prodotte dallo stesso stabilimento nello stesso periodo, non significa comunque che se quei biscotti me li mangiassi io questo sia in qualche modo accettabile o consolante. E' criminoso in ogni caso che non ci sia una legge che obbliga a dichiarare gli elementi che possono fare parte di un alimento che compriamo, che paghiamo, e che può avere effetti devastanti sulla nostra salute. Se mi mangio anche solo un unico pacchetto di biscotti che mi manda all'altro mondo, io ho il diritto di esserne informato, e a chi me le ha vendute gli faccio un culo così'!.
In ogni caso, Grillo non ha mai sostenuto che "in tutte le confezioni" di un certo alimento sono presenti le stesse nanoparticelle, nelle stesse quantità, e questo da solo basta a confutare l'accusa di disinformazione.

Sblendorio, io proprio non ti capisco. Ma come!? Abbiamo dimostrato che se apri un pacco di biscotti c'è la possibilità che ti mangi qualcosa che ti può far venire il cancro, .. c'è qualcuno che te lo dice, e tu rispondi: 'Sì, ma non era proprio in tutti i pacchi, vero!?'.
Sono seriamente perplesso di fronte alla tua logica.
Inoltre anche qui, come prima, è da rilevare come Montanari non potrebbe mai fare un'affermazione che metta in guardia da un certo prodotto: rischierebbe una denuncia con richiesta di risarcimento danni che, se non dovesse perdere per mancanza di fondi e avvocati, quanto meno lo impegnerebbe in anni e anni di stillicidio giuridico.

4. Sbriciola e agita in aria "le macine", con un effetto scenico sicuramente molto forte, ma diffamando un prodotto che non c'entra nulla con i rischi dai quali Montanari vuole metterci in guardia

E qui arriviamo al delirio dialettico. Innanzitutto non c'è nessuna diffamazione perchè il fatto che le macine, almeno in una confezione, contengano del titanio è scientificamente dimostrato. Che poi tale prodotto non c'entri nulla con i rischi per la salute dai quali Montanari mette in guardia è una colossale assurdità.

Sblendorio, seguimi. Montanari ha studiato gli effetti negativi sulla salute delle nanoparticelle. Tali nanoparticelle vengono prodotte in quantità ridicole dalla natura stessa, per mezzo dell'attività vulcanica che da sola, in un anno, ne produce una quantità paragonabile a quella prodotta da una cittadina di medie dimensioni (mi pare in un solo giorno). Le stesse nanoparticelle vengono invece prodotte in quantità enormemente superiori dal traffico cittadino, industriale e dai famigerati inceneritori. Dopo avere vagato senza tema per l'aere, si depositano (oltrechè nei nostri polmoni) sui campi di grano, e da qui arrivano nelle confezioni di quei prodotti che hanno acquistato le partite di farina derivanti dalla lavorazione di quegli stessi campi di grano.

Sblendorio, passamela: 'Che ne sai tu di un campo di grano?'.

Ora, se la logica non mi fa difetto, è evidente che ingerire un pacco di macine che contenga nanoparticelle, o un qualsiasi altro prodotto inquinato, equivale a ingerire nanoparticelle, materiale inorganico dalla cui letalità Montanari va mettendoci in guardia. Ergo, se Cartesio non è morto invano, ingerire tale sventurato pacco di macine influisce in maniera drastica sulla mia salute.

Niente di male, dici tu: posso morire di tumore ma è solo una possibilità. Infatti ho una chance di cavarmela: basta scegliere dallo scaffale il pacco di macine non contaminato, dato che non è dimostrato che tutti i pacchi di macine siano venefici. Questo sì che è rassicurante. Ora mi sento meglio!

Una volta per dimostrare la propria virilità ci si procurava una pistola e si inseriva un proiettile nel tamburo, uno solo. Poi ognuno, a turno, si puntava la canna alla tempia e tirava il grilletto.

Oggi i tempi sono cambiati. Oggi si va al supermercato, nella corsia delle prime colazioni, e ognuno sceglie una confezione di macine a caso. Chi prende quella col titanio muore.


Grillo fa il comico. Ha ragione Montanari, non può essere considerato una fonte attendibile di verità scientifiche. Intanto però ha preso Montanari e Gatti dal loro laboratorio polveroso ed invisibile e ha dato loro voce. Da questa voce è nata una coscienza. Coscienza sociale e civile. Consapevolezza di quello che accade dietro alle macchine da presa delle pubblicità incantevoli alla Mulino Bianco, dove le mogli sono tutte belle, i mariti si svegliano con la cravatta al collo e i bambini giocano in un parco di dieci ettari quadrati coltivato a orchidee e tulipani mentre i genitori fanno colazione con un sorriso ebete guardandoli da una vetrata in cristallo appena pulito.

Se provi a farlo tu, invece, ti viene il cancro.

4 commenti:

Francesco Sblendorio ha detto...

La risposta nel mio blog

Claudio ha detto...

Ciao Francesco,
devo dirti che mi diverte questo contraddittorio, non per questo lo prendo poco seriamente. E' la discussione in sè, con i suoi contenuti intrinsecamente democratici, a divertirtmi.

Inutile nasconderti che mi sono divertito un po' a dileggarti, non per antipatia, ma per colorare un po' i concetti e renderli meno noiosi.

C'è un noto ricercatore, Paul Connet, che differenzia gli esseri umani in Human Beings e Human Borings. E' un attivo protagonista della ricerca contro gli inceneritori, e sostiene che senza un po' di creatività e di umorismo difficilmente si troverà gente a sposare una causa, per quanto nobile.

Devi elasticizzare un po' il giudizio sulla dialettica di Grillo, altrimenti non si può inquadrare bene l'argomento.

Esamino brevemente i punti che hai elencato.

Io scrivo che e tu dici "puó essere vero", in forma dubitativa, che Montanari non ha scritto ad alcuna azienda alimentare denunciando il fatto.
La forma dubitativa, errata se applicata all'intervista di Montanari come unica fonte, si riferisce al fatto che quando qualcuno chiede aiuto a qualcun altro, in un evidente momento di disperazione (come quando i due ricercatori hanno chiesto aiuto a Grillo), possono scorrere fiumi di parole che poi passano in secondo piano per finire nel dimenticatoio. Può anche essere che non Montanari, non la Gatti, ma magari qualche amico dei due, abbia mandato qualche email di cortese informazione a qualche responsabile delle comunicazione, senza ottenere risposta. Niente di organizzato. Può anche essere che grillo abbia preso spunto da questo per inserire il dato nella sua arte retorica, magari in maniera enfatica ma sempre commisurata al tipo di comunicazione che un comico può fare in uno spettacolo.. un comico come Grillo poi. Poi accade che il pubblico si mobilita, scrive catene di email.. i due ricercatori rischiano di dover giustificare di fronte a collegi di eminenti rappresentanti della comunità scientifica quanto sostenuto dalle catene di email.
Ovvio che i dettagli, i particolari, le frasi dette inizialmente nel primo incontro con Grillo vengano rielaborate, rese ufficiali, misurate, calibrate. Non dimostra la malafede di Grillo nè un voltafaccia di Montanari. E' solo la vita e l'esposizione mediatica che richiede misura.


Quando poi parlo di risultati di una ricerca (ti ringrazio per il "sedicente" informatico, anche se lo sfottò ci sta, ho cominciato io).. dobbiamo distinguere se intendiamo una ricerca finalizzata ad una pubblicazione scientifica (che richiede una serie di campionature e di esperimenti ben definiti e ripetibili), o una ricerca finalizzata a fare un'istantanea della situazione, cosa che Montanari ha effettivamente condotto con la Gatti.
Anche se tale ricerca non può costituire una prova della frequenza della contaminazione di alcuni alimenti, essa comunque DIMOSTRA che tali contaminazioni non solo sono possibilie, ma sono anche avvenute, almeno in una occasione (non vorrai confutare questa semplice logica, credo).
Tale dimostrazione è SUFFICIENTE per allarmarsi e condurre ricerche con tutti i crismi.

Caro Francesco, tu che lavoro fai? L'informatico anche tu?
Bene. supponiamo che tu (per farla semplice) abbia costruito un software e lo abbia dato in pasto a decine di clienti. Supponiamo che sia dimostrato che almeno in un'occasione il tuo software ha manifestato un comportamento anomalo cha ha causato un output inatteso e del tutto errato.
Secondo la tua tesi, così come i responsabili delle aziende alimentari non sono tenuti a approfondire la segnalazione, tu non sei tenuto a svolgere indagini per verificare se l'anomalia si ripete e come può essersi prodotta, potendo causare eventuali guai seri in futuro.
Non credo che questa sia la tua etica del lavoro, me lo aguro.

Se tu produci biscotti e qualcuno viene da te e ti dice: "Oh! Guarda che nei tuoi biscotti ci ho trovato il titanio", tu la prima cosa che fai è chiedere in quante e quali confezioni l'ha riscontrato, e poi ti attivi per verificare se il problema riguarda tutta la tua produzione, parte di essa o è stato un caso isolato.
Se non lo fai, tanto più che stai giocando sulla salute della gente, sei un criminale.
Un criminale.
Se un'azienda non controlla i suoi prodotti e non scatta sull'allarme per una segnalazione come questa, è un'associazione a delinquere.

Non avendo ricevuto nessuna rassicurazione in merito alla schedulazione di controlli di produzione, Grillo segnala tale comportamento al suo pubblico.

Cosa non ti torna?

Per la cronaca.. la storia del dito e della luna (te la spiego perchè non mi pare tu abbia colto il senso) significa: Grillo sta dicendo che ci sono alimenti che possono avere contaminazioni dannose per la salute, esiste la prova che almeno in un caso questo si è verificato.
Tu, anzichè allarmarti e richiedere assicurazioni dai produttori, contesti che "non si sa se è stato solo un caso unico, perchè la ricerca non è stata estesa". Ma lavori alla Barilla?
Chiedile le verifiche. Chiedile!

Sul punto 2 non entro nel merito. Non sostengo che le lobbies alimentari abbiano sottratto il microscopio, ma solo che se fosse così nessuno ovviamente lo direbbe. In ogni caso se Montanari ha esplicitamente indicato i mandanti tra le lobbies degli inceneritori, ok. Abbiamo un sicuro colpevole.

Sul punto tre però ragioni male, molto male. In particolare quando dici: "Vietare la produzione dei biscotti X è assurdo, perchè di meccanismi di macinazione vecchi ne esistono a non finire".
Sarebbe a dire... è impossibile sbattere dentro gli omicidi, perchè di gente che ammazza il prossimo è pieno il mondo. Questo che tipo di errore è, secondo la classificazione che ostenti?
Il fatto che ci siano molti, troppi meccanismi produttivi che producono danni alla salute è una verità la cui emersione deve spingere a promulgare una legge che imponga controlli più severi e, laddove necessario, il rinnovo degli apparati con altri più sicuri.
Esistono sicuramente leghe con caratterstiche tali da essere meno dispersive in termini di scorie, o da avere scorie meno dannose.
Per la società civile è un dovere indagare e vedere come migliorare la catena di produzione e come minimizzare i rischi per gli utenti.
E' un dovere. Una legge è doverosa.
A volte mi sembra che la tutela della salute non ti stia a cuore.

Sul punto 4 conveniamo che il fatto che Grillo abbia utilizzato le macine sia in qualche modo un'atteggiamento parziale. Poteva di sicuro prendere come esempio qualsiasi altra marca inclusa nella "ricerca" (uso gli apicetti così non ti scandalizzi).
Il punto è che Grillo sta facendo uno spettacolo, Grillo deve cercare di inculcare nell'animo e nella coscienza "civica" dei suoi spettatori la gravità di ciò che accade senza che se ne sappia nulla. Per fare questo deve fare leva su qualcosa di suggestivo, non può prendere la marca di patatine "unga-unga" prodotto in Tanzania che nessuno conosce. Le macine sono un prodotto diffuso su larga scale, sufficientemente note (poichè un po' tutti le abbiamo mangiate) da destare preoccupazione in chi si preoccupa solo del proprio ego, e pensa alla comunità solo quando si sente minacciato in prima persona.
Tu che sei così attento agli aspetti psicologici, ai manuali, tanto da citarli a sostegno delle tue (discutibili) tesi, dovresti altrettanto facilmente comprendere perchè Grillo espone un fatto in un modo anzichè in un altro.


Saluti,
Claudio

Anonimo ha detto...

Caro Claudio,
ho seguito con interesse la diatriba con Francesco.

La questione delle Macine, però, (almeno questo è quello che credo) non è stata intesa come attacco all'industria agroalimentare cripto-fascista, semmai Grillo cerca di dimostrare che è falso parlare del "termovalorizzatore" come "fonte di energia pulita".
Per supportare la sua tesi porta l'esperienza e la scienza dei "ricercatori modenesi".Punto.

Che poi Grillo esageri e si spinga oltre la ricerca stessa traendone (o anticipandone) i risultati a suo uso e consumo e senza evidenze stocastiche,..beh, è un'altra questione che riguarda la deontologia del comico-guru!

Concludo, ringraziando per lo spazio, con due domande: chi avrebbe portato alla luce gli studi di Montanari-Gatti sulle nanoparticelle?
Non pensate che la loro conoscenza possa essere utile a chi OGGI sta pensando di puntare sui termovalorizzatori?

Ciao,
Mario

Claudio ha detto...

Caro Mario,
per rispondere alle tue domande:
1. I due ricercatori stessi si sono rivolti a Grillo per ottenere visibilità su un problema che veniva (appositamente?) oscurato nonostante i loro tentativi di sollevare la questione. Grillo, inoltre, ha promosso una campagna di raccolta fondi per ricomprare un microscopio ai due ricercatori, che era stato sottratto loro da personaggi altolocati che evidentemente non gradivano il tenore delle loro ricerche (fonte: Montanari stesso).

2. Sì, indubbiamente le ricerche di Montanari-Gatti sarebbero utilissime nella valutazione dell'impatto ambientale e a livello di salute dei cosiddetti termovalorizzatori. La domanda è e resta: come mai in base ai primi risultati delle loro ricerche non vengono avviati programmi di approfondimento? Non dovrebbe forse essere, come tu giustamente sottolinei, un problema da eviscerare a fondo, prima di costruire possibili castelli della morte?

Domande che restano senza risposta, ma che lasciano immaginare foschi scenari.

Ciao,
Claudio