le intuizioni ovvie di claudio messora

giovedì 12 febbraio 2009

La politica del cut&paste

L'oligopolio mediatico in Sardegna
Inchiesta di Eleonora Cipollina sull'informazione in Sardegna

 Il nostro è uno stato sociale, e questa è una società. La stessa parola utilizzata anche per le imprese commerciali. Non a caso...

 In fondo abbiamo un imprenditore brianzolo - uno di Arcore - che si sente a capo dell'azienda di famiglia - cosa nostra - e va emanando Decreti Legge come se fossero circolari. Abbiamo un ufficio del personale che si occupa delle assunzioni e che organizza i colloqui nelle piazze, nei palazzetti, perfino su internet. Come spesso capita, i candidati mentono spudoratamente sulle loro capacità professionali e fingono di poter risolvere qualsiasi cosa. Una volta ottenuto lo stipendio, passano il tempo alle macchinette del caffè, o peggio ancora a scrivere canzoni.
 I contratti, curiosamente, si firmano a Porta a Porta. Ma a differenza di quelli aziendali, quelli elettorali non hanno alcun valore legale. Tanto che nessuno si mette più nemmeno a scriverli. Il programma è una formalità, una seccatura che bisogna fingere di saper redigere, magari facendosi fare il tema dal compagno di banco, quello bravo. Quello che avrebbe dovuto essere assunto al nostro posto se noi non fossimo il solito amico dell'amico, per esempio il figlio del commercialista del capo.

 E dire che mi ero lamentato dell'incapacità dei nostri politici di svolgere semplici operazioni come il drag&drop, o il cut&paste. Mi dovevo stare zitto, maledizione... Mi hanno preso in parola!

 Il programma di Ugo Cappellacci per la Regione Sardegna è un raffinato lavoro d'artigianato locale, intarsiato com'è di perle del pensiero altrui, tra cui si incastonano alla perfezione interi periodi fraseologici. Un mosaico bizantino al confronto pare un collage delle elementari. E' un falso d'autore talmente somigliante ad un'opera originale da meritare di essere collezionata.
 Così l'abbiamo recuperata e resa disponibile esattamente com'era prima che venisse inspiegabilmente sottratta dalla teca originaria dove veniva custodita, ad opera di una squadra di veri professionisti del furto.

 Al fortunato che se ne aggiudicherà una copia, potrà capitare di imbattersi a pagina 46, sotto la voce Agricoltura, nel seguente periodo: «Aumento della dimensione economica delle aziende, contenimento dei costi di produzione, rapporto con il mercato, sburocratizzazione: sono questi gli obiettivi primari da perseguire - che richiedono l'azione forte del prossimo governo - per superare le debolezze strutturali ed organizzative che condizionano il settore e per migliorare l'efficienza aziendale e recuperare competitività».
 Un omaggio che onora e commuove Confagricoltura, che al forum Il Futuro Fertile di Taormina, utilizzava le stesse parole in questo documento.

 Di più, il mosaico omaggia anche la Regione Piemonte, quando a pagina 44, nel capitolo che riguarda la promozione delle reti tecnologiche, si esprime così: «Elaborare un programma pluriennale regionale per dotare la Sardegna di un sistema di connettività a banda larga ampiamente diffuso e combinato a strumenti tecnologici d’avanguardia, che coinvolga pubbliche amministrazioni locali, imprese (in particolare medie e piccole) e cittadini».
 Da apprezzare il lavoro di ricerca del Cappellacci, che non solo ha restaurato un secolare capolavoro semantico dell'alta Padania, ma ha dovuto perfino registrarsi clandestinamente per leggere tutte le informazioni di cui a questo indirizzo è disponibile solo un breve incipit. Per evitarvi di indossare guanti ed elmetto, l'accurattezza della riproduzione cappellacciana si può verificare a questo indirizzo.

 Ma il bello deve ancora venire. A pagina 19 dell'opera integrale del figlio del commercialista di Arcore, il connubio tra visione strategica e prospettiva storica tocca il suo culmine in queste ispirate riflessioni: «Le città infatti sono viste sempre più come: porte dell’internazionalizzazione dei territori; luoghi ove nasce la società della conoscenza (compresenza di università, centri di ricerca e imprese avanzate); luoghi della modernità, dell’innovazione e della creatività (i luoghi in cui il passato incontra il futuro, le competenze e le identità storiche divengono progetto); luoghi ove si rinnova la democrazia, attraverso forme rinnovate di partecipazione».
 Qui l'autore dimostra di conoscere perfino gli atti della prima Conferenza Strategica di una città della sua stessa regione, Cagliari. Roberto Camagni, nel suo intervento sullo scenario nazionale ed internazionale del 2007, si esibiva in un'acrobazia intellettuale di cui si può ammirare la perfetta corrispondenza alla terza slide di questa presentazione.

 Sempre sorretto da invidiabile lungimiraza, in fondo a pagina 16 il nostro così auspicava: «Al fondo dell’intesa tra Regione, Provincia e Comune c’è l’idea che di fronte alla complessità dei temi e dei problemi posti dalla nuova realtà globalizzata e dal governo delle aree urbane complesse, si debbano mettere in campo forme nuove di governo allargato, di interazione tra i soggetti istituzionali e quelli del mondo economico, sociale, culturale e associativo locale. Al fondo di questa proposta c’è l’idea che - di fronte alla complessità dei temi e dei problemi posti dalla nuova realtà globalizzata e dal governo delle aree urbane complesse - si debbano mettere in campo forme nuove di governo allargato, di interazione tra i soggetti istituzionali e quelli del mondo economico, sociale, culturale e associativo locale».
 Dopo il Piemonte, questa volta è il centro Italia ad essere profondamente grato al Cappellacci, per avere fissato ad imperitura memoria le parole, risalenti al 2001, del Protocollo d’intesa tra regione toscana, provincia di firenze e comune di Firenze.

 Tale è il fascino sprigionato dalla Toscana, forse perché culla primordiale della nostra stessa lingua, che l'autore non ha resistito, ed a pagina 15 ha voluto consegnare ai posteri un'altra appropriatissima combinazione grammaticale tratta sempre dallo stesso documento: «La convergenza dei diversi attori locali diventa sempre più uno degli elementi di forza di un territorio. E’ la forma capace di generare quel processo di coagulo delle risorse indispensabile per la competitività strategica nel sistema europeo ed è uno degli strumenti in grado di creare quel tessuto virtuoso essenziale per attrarre risorse e interessi internazionali».

 Del resto, la natura generosa dell'opera cappellacciana può desumersi fin dalle sue prime battute, quando illustrando gli stessi presupposti della sua Proposta di Programma, egli molto argutamente opera una dissezione che lo porta ad identificare tre momenti nella persecuzione della sua personale strategia: «La costruzione di tale strategia di sviluppo poggia su tre momenti principali: il momento identitario, quello del modello di sviluppo e quello istituzionale. La contemporaneità dei tre momenti (identitario, economico ed istituzionale), tuttavia, non deve fare velo sulla necessità che tra essi debba esistere una relazione ordinatrice, per non correre il rischio di sovrapporli e di non capirne appieno la portata e le implicazioni logiche e temporali».
 Gianfranco Sabattini, autore di Capitale Sociale, Crescita e Sviluppo della Sardegna, ha fatto sapere di sentirsi profondamente grato per l'essere stato incluso in un minestrone di plagi talmente omnicomprensivo che il non esservi incluso sarebbe stato giudicato alla stregua di un sopruso.

 E l'ambiente? Già.. l'ambiente. E chi ci aveva pensato, all'ambiente!? Fatemi pensare... Per fortuna avanzano alcune pagine verso la fine. Stamparle o meno non comporta aggravi di costi, e quindi tanto vale dire qualcosina anche su quello. Per esempio a pagina 54 si può iniziare così: «La politica ambientale è caratterizzata da una pervasività particolarmente accentuata che si ripercuote sul piano sociale, economico e politico. Risulta difficile individuare un settore o aspetto, che non sia ricollegabile in qualche modo all’ambiente, proprio perché è all’interno dell’ecosistema che accadono le azioni umane: salute umana, sicurezza, estetica, produzione di alimenti, risorse naturali, sopravvivenza di specie biologiche, attività produttive, occupazione, trasporti, energia, ricerca scientifica, relazioni internazionali, ...»
 Da dove poteva venire un'attenzione così delicata, perspicace ed avveduta? Dal Cappellacci medesimo? Ma nemmeno per sogno. Poteva essere solo una giovane laureanda dell'Università di Bologna, Alessandra Canali, che nell'Anno Accademico 1997/1998 si laureava con la tesi LA POLITICA PER LE AREE PROTETTE IN ITALIA: IL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA E CAMPIGNA. E dal capitolo 1.2 - caratteristiche della politica ambientale - , come per magia, ecco saltare fuori il coniglio dal cappello. Anzi dal Cappellaccio!


 Quando ho scritto CTRL-ALT-CANC avevo chiesto ai politici di imparare a fare un cut&paste.
 Qualcuno di loro evidentemente mi ha ascoltato, ma è stato come dare un Kalašnikov in mano a un bambino.

 Ora stanno imparando sulla loro pelle la lezione n°2: la rete non perdona!

Diffondere, Divulgare, Diramare.
Le Tre D che salveranno il mondo!


 P.S. Grazie al nodo della rete regana81 per il suo fondamentale contributo.
 Ringraziatela anche voi iscrivendovi al suo canale YouTube.

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