le intuizioni ovvie di claudio messora

venerdì 8 febbraio 2008

Le soluzioni sono semplici. Perchè complicare le domande?

Ciao,
mi chiamo Paolo Barreca.

Ti sto seguendo, scrutando, studiando, approvando, appoggiando, pubblicizzando, perchè da te sto anche imparando, e ti sto infine perdonando, accogliendo le scuse per il tuo voto per ben due volte a Berlusconi, anche se sarei molto ma molto curioso di sapere: ma come hai fatto?


Non ci credo, forse il tuo e un astuto colpo gobbo? per redimere persone che questo sbaglio lo hanno fatto?!?! per cercare di spianare loro la strada verso la via della ragione, mettendoti tu in prima linea?
Uno che mi racconta tutte quelle belle cose sulla democrazia e la politia, che conosce e smonta pezzo per pezzo tutti questi marci meccanismi politici, che come dici sono previsti da millenni...
In fatto di umanità il mondo si è fermato a Socrate, secolo più secolo meno. Mi sembra proprio strano: io non ci sono mai caduto nella trappola del piccolo uomo e non ho la tua davvero splendida preparazione ...
Scusa la curiosità, perdonamela come io perdono te ma in fondo sei tu che mi spingi ad una sana elaborazione di pensieri.

Ciao homo sapiens sei magnifico e perdonato, ma se non ti costa molto, ti prego: dimmi cosa pensavi allora, anche in maniera sintetica.

Lunga vita a te.
Tuo ammiratore e sostenitore, che se ti candidi ti voterà senz'altro.

Paolo



Caro Paolo,
ti ringrazio non tanto per i complimenti, ma per il condividere questo spirito umanistico che dovrebbe illuminare il cammino, al quale invece si fa continuamente troppa, troppa ombra!

Effettivamente dai tempi di Socrate e Aristotele è difficile sentir parlare con serena maturità di questioni di così alta statura morale. Gli uomini sono mediamente piccoli, non arrivano oltre il profilo del davanzale della finestra, e non vedono fuori..

Anche in questi giorni.. eccone le prove. Il governo è caduto: tu senti parlare dei problemi del nostro paese, di come affrontarli e di come risolverli? Io sento soltanto discutere accanitamente, non solo da parte dei politici ma anche dei giornalisti, di strategie di vittoria, di alleanze, di sotterfugi e calcoli per strappare voti.

Non una sola parola, ancora, sui contenuti.

Non dovrebbe essere la vittora il comune denominatore, la meta. La vittoria è solo uno strumento, il fine è il bene collettivo. Ma questa percezione non traspare.

La lotta per accaparrarsi il potere è iniziata. Sembra quel vecchio gioco che si faceva da piccoli: dieci bimbi intorno a nove sedie, quando finisce la musica, un bambino non riesce a sedersi e viene escluso dal gioco.

E' impressionante vedere come gli interessi personali e la bramosia di potere rendano tanto complicato quello che potrebbe essere di una semplicità disarmante. Le soluzioni sono semplici. Sono le domande che possono essere poste in maniera complicata.

La vera forza, ed anche l'unica speranza del genere umano, è la sua capacità di cambiare. Non accade sempre nè tantomeno spesso, ma a volte una scintilla si accende e vediamo cose che prima non vedevamo con chiarezza. Se non avessimo questa possibilità, saremmo perduti.

La mia è la testimonianza che è possibile cambiare, rendersi conto della differenza tra quello che crediamo normale solo perchè è usuale, anche se non lo capiamo come non capiamo i discorsi della maggior parte dei politici, e ciò che invece è tanto più vero anche in misura della sua semplicità e della sua comprensibilità.

Questi uomini, i nostri governanti, i nostri commentatori, sono complicati perchè tengono in considerazione tutto tranne la verità: debbono elargire, intessere, tramare, ordire, corrompere, elaborare strategie di comando, mantere equilibri, rapporti, giochi di potere.

Fanno tutto tranne che occuparsi dei problemi della gente, che sono semplici.

Abbiamo bisogno di scegliere uomini semplici, interessati alle soluzioni, e devono essere soluzioni semplici.

Cerchiamoli. Cerchiamoci.

Ciao,
Claudio

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