Oggi esiste un solo comandamento, e non è costruire, ma distruggere. Gli oggetti sottostanno ad una obsolescenza pianificata. Hanno il gene della morte.
Solo così è garantito che il consumatore continui ad essere tale. In alcune comunità non esiste questa schizofrenia dialettica: produttore e consumatore coincidono. Si rompe una sedia? Papà va nel capanno degli attrezzi: quattro viti, un paio di chiodi e torna su con una sedia nuova. E non esiste nessuna lista nozze. Gli sposi iniziano mesi prima a costruirsi le cose: scodelle, posate, mobili. Di legno. Quando si rompono, i pezzi si possono riassemblare diversamente. Oppure si bruciano nel camino e si genera calore.
Noi, invece, caliamo nei centri commerciali come stormi di cavallette. Il novanta percento di quello che paghiamo è destinato a veline, calciatori, personaggi dello spettacolo... Gente che già sta bene di suo. Per bere un litro di acqua dobbiamo pagarne altri nove! La pubblicità è l'arsenale di armi con il quale famelici cacciatori aziendali, gli uomini del marketing, vanno a caccia di prede nella savana dei consumatori. Include soprattutto armi non convenzionali, escluse da qualsiasi trattato. Una zona franca dell'etica.
Non siamo neppure i veri destinatari delle cose: noi le deportiamo e basta. Nelle discariche. Non siamo che intermediari tra le aziende e gli inceneritori. Siamo i netturbini delle catene di montaggio. Lo scopo di una fabbrica non è fabbricare cose utili, ma fabbricare. Sempre. Comunque. E per non saturare il mercato, le cose devono rompersi in fretta. Un canone di noleggio travestito da prezzo di vendita. Così, nell'ecosistema aziendale, gli acquirenti sono quelli che devono liberare i magazzini. Il prodotto, una volta venduto, non ha più valore. Anzi, il contratto di garanzia è un fastidio. Provate a portare un telefonino al centro assistenza. Le aziende ci affidano il loro pattume. Per smaltirlo. A nostre spese! Una donna delle pulizie almeno si fa pagare. La tarsu dovrebbe attribuirsela l'imprenditore che progetta beni a termine, deperibili. E' lui che immette nell'ambiente montagne di spazzatura ad orologeria.
Il mondo si sta trasformando in una immensa discarica. Non resterà che una sola cosa da fare: incenerirlo.
La storia delle cose. (terza parte)
Guarda tutte e tre le parti.
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