C'è un uomo tra loro. Sembra portare nel cuore il peso più grande. Non piange la perdita della sua casa, o della sua famiglia, no. Esterrafatto, assiste alla profanazione del tempio. Vede l'invasore vilipendere i valori con i quali è stato cresciuto, saccheggiare la propria terra, schernire gli dei, bestemmiare sui testi sacri. La canicola estiva imperla la sua fronte. Ha chiamato a se i suoi vecchi amici, e ora loro sono lì. Attendono. Sotto il sole. Per quanto grande sia il dolore, più grande è l'orgoglio del nome che porta. Un lampo di fierezza gli illumina il volto, e allora si erge, posando lo sguardo silenzioso suoi suoi compagni, uno ad uno. E inizia a chiamarli.
Dall'alto di quelle mura, sessant'anni di storia della Costituzione li guardano. Un imperativo morale che non si può tradire. Così, ecco i testimoni dei fratelli caduti rivendicarne l'eroismo, impugnare l'elsa delle spade inerti ed iniziare a brandirle, perchè nessun sacrificio fosse stato vano. E ancora, ecco strateghi ed esperti delineare il profilo del nemico, individuarne il tallone d'Achille, suggerire strategie e stendere piani d'azione. E poi gli oracoli, i profeti, i guerrieri. Eccoli prendere la parola a turno, brandire le mazze, lanciare urla di guerra, incitare e spronare gli astanti. Qualcosa è inziato. Una scintilla mai sopita, forse creduta spenta, tuttavia costantemente protetta e conservata come atto di fede prende improvvisamente a brillare. E' pronta per incendiare gli animi.
L'uomo, lo sguardo di pietra incastonato tra lineamenti rocciosi, alza una mano e prende a parlare. Sono parole che nascono incerte, forse incredule, ma che diventano via via più corpose con l'avvicendarsi dei pensieri. E sono pensieri arditi, immagini potenti. Nascono dall'abisso dove era sprofondato il cuore e si fanno più spaventose e prolifiche con l'emergere di una nuova consapevolezza. La voce sprofonda e tuona cavernosa, arricchendosi di sonorità ancestrali cui fanno eco le lance sbattute a terra, in sintonia con il ritmico cadenzare dell'inconscio tribale.
Ora gli uomini e le donne respirano all'unisono, e sono divorati dalla stesso desiderio, ma non è vendetta quella che vogliono. E' solamente giustizia.
E la avranno. Se continueranno a credere.
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